Roma, 18 ottobre (EFE).- L’opera dell’italiano Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori neoclassici dell’Ottocento, così come la sua corrispondenza personale e altri documenti sono accessibili al pubblico da oggi su Internet, grazie alla digitalizzazione degli archivi che si trovano nell’istituto d’arte Gipsoteca della Galleria dell’Accademia di Firenze, recentemente ristrutturato.
“Il progetto di digitalizzazione dell’archivio ci consente di migliorare ulteriormente tutto il lavoro di Bartolini”, ha affermato Cecilie Hollberg, direttrice dell’Accademia di Firenze, ente che esegue questa digitalizzazione dal 2020 e che può essere visto sul sito della galleria.
Hollberg ha affermato in una nota che questa raccolta online, che mostra non solo le opere ma anche molti altri aspetti della vita dell’artista, “è accessibile a studiosi e chiunque sia interessato a saperne di più su Lorenzo Bartolini e ad approfondire la sua storia artistica e personale.
Come ha sottolineato il Ministero della Cultura italiano, la digitalizzazione degli archivi Bartolini (1777-1850) è diventata “necessaria” dopo “la crisi sanitaria e la conseguente chiusura di musei e luoghi della cultura”.
Il materiale d’archivio è pervenuto alla Galleria nell’ambito di due donazioni effettuate nel 2011 e nel 2013 dalla fondazione senza scopo di lucro “Les Amis de Florence” e dall’Associazione “Les Amis du Musée des Instruments de Musique”.
Acquistata dagli eredi di Paolina Napoleone, una delle tre figlie dello scultore, tutta la documentazione è stata accuratamente riorganizzata e inventariata nel 2014.
Si tratta nel complesso di un fondo articolato in nove serie, nelle quali sono comprese la corrispondenza personale e commerciale, oltre a quella relativa alla committenza dei lavori, oltre a verbali, atti legali e contabili, quaderni con disegni e stampe.
Oltre alle lettere, che vanno dal 1810 al 1850, anno della morte dello scultore, esiste una documentazione successiva, datata fino al 1935, che riporta vicende legate a questioni ereditarie e comprende circa 12.800 manoscritti, oltre a circa 870 pagine di stampe, per lo più del XIX secolo, generando oltre 24.000 scansioni attraverso la digitalizzazione.
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