La famiglia di Andrea Papia, il corridore italiano di 26 anni aggredito e ucciso da un orso nel bosco sopra Caldes, ha annunciato l’intenzione di intentare causa alla Provincia autonoma di Trento e allo Stato per il programma di reintroduzione e reintroduzione dell’orso in zona, ha riferito oggi un quotidiano locale, citando la madre del giovane.
Fonte: Tanjug
Come riporta il quotidiano Mesadjero, la famiglia ha già contattato gli avvocati. L’obiettivo è mettere in discussione il modo in cui il progetto Life Ursus è stato attuato senza un referendum consultivo tra la popolazione di questa regione.
Secondo i risultati dell’autopsia condotta venerdì, Papi è deceduto per le ferite inflitte dall’orso, ha detto una fonte del servizio medico. Un test del DNA dovrebbe consentire l’identificazione dell’animale nei prossimi giorni. Secondo i media italiani, Andrea Papi era ancora vivo quando l’orso lo ha attaccato e trascinato per 70 metri. L’ipotesi avanzata dagli inquirenti è stata confermata da tre esperti – un medico legale, un veterinario e un esperto di Dna animale – che hanno condotto gli esami post mortem.
Il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato un’ordinanza d’urgenza per uccidere l’esemplare dell’orso responsabile dell’attacco e ha anche annunciato che chiederà alle autorità competenti di rispondere adeguatamente in relazione ad altri tre orsi ritenuti problematici. Fugati, inoltre, incontrerà la prossima settimana il ministro dell’Ambiente per chiedere una modifica del modello di gestione e sorveglianza dell’orso in Trentino.
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