Carcere per due imprenditori della famiglia italiana Pini per violenza sessuale

Huesca (Spagna), 2 luglio. Da allora sono rimasti in carcere due fratelli della famiglia italiana Pini, che possiede diverse aziende di carne nel nord-est della Spagna, in particolare nella regione dell’alto aragonese di La Litera e il macello Litera Meat di Binéfar (Huesca), considerato il più grande d’Europa. venerdì scorso su ordinanza del tribunale come presunti autori di un reato di violenza sessuale e di altra natura contro i diritti dei lavoratori.

Fonti legali interpellate da Efe hanno confermato che si tratta dei suddetti imprenditori italiani, Piero e Mario Pini, pur non fornendo maggiori informazioni sul caso o sulle circostanze in cui sono avvenuti gli arresti.

La Guardia Civil ha riferito ieri dell’arresto, giovedì mattina a Binéfar, di due uomini di 66 e 70 anni come presunti autori di un reato di violenza sessuale e di altro tipo contro i diritti dei lavoratori, ma si è rifiutata di fornire maggiori informazioni ai media sul caso .

A quanto pare, l’arresto dei sospetti è stato effettuato all’alba da giovedì a venerdì da agenti dell’unità organica della polizia giudiziaria del comando della Guardia Civil di Huesca a seguito di una denuncia presentata da una vittima dei due reati.

Dopo aver rilasciato una dichiarazione su questi fatti, i detenuti sono stati ammessi venerdì in custodia cautelare e senza cauzione nel carcere di Zuera su disposizione del giudice incaricato del tribunale di custodia di Monzón in quanto presunti responsabili di reati di violenza sessuale e contro esseri umani . lavoratori, circostanza confermata anche da fonti carcerarie a Efe.

Piero Pini, come riportarono all’epoca vari media, fu arrestato nel 2016 per presunta evasione fiscale nella gestione di un mattatoio di sua proprietà, e tre anni dopo fu arrestato in Ungheria per vicende simili.

L’imprenditore italiano ha presentato il suo progetto per Binéfar nell’agosto 2017, con un investimento di diversi milioni di dollari che ha garantito la creazione di circa 1.600 posti di lavoro. EFE

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Drina Piccio

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