Coppa del mondo femminile. Un Mondiale che segna una svolta

La Coppa del Mondo femminile si è conclusa domenica con una nota di flamenco, quando la Spagna è stata incoronata regina davanti all’Inghilterra per la prima volta nella sua storia. Come questa finale senza precedenti, che ha contrapposto due paesi che non avevano mai raggiunto questa fase della competizione, questa edizione oceanica, disputata in Australia e Nuova Zelanda, segnerà l’inizio di una nuova era nel panorama del calcio femminile.

Sul campo il livello non è mai stato così omogeneo, osservazione che i diversi giocatori hanno ripetuto ed elogiato più e più volte. A riprova di ciò, innumerevoli “piccole nazioni” hanno ottenuto risultati storici. Il Marocco, che si è qualificato per la prima volta, ne è il miglior esempio: il Regno di Cherifian ha prolungato l’idillio fino all’ottavo turno prima di essere fermato nella sua ascesa dalla squadra francese. Alla loro seconda partecipazione, anche la Giamaica e il Sud Africa sono state invitate al tavolo finale.

Di conseguenza, alcune grandi nazioni hanno vissuto delusioni inaspettate: la Germania è stata eliminata dalla fase a gironi da Colombia e Marocco nonostante fosse sempre arrivata ai quarti di finale; Il Brasile ha subito la stessa sorte, finendo dietro la Giamaica nonostante abbia superato i gironi dal 1999. Infine, nell’ottavo round, le stelle americane hanno preso d’assalto la porta come sono sempre state medagliate, spesso con l’oro.

Un risultato popolare

Il pre-Mondiale è stato caratterizzato da enormi difficoltà nel trovare canali in molti paesi (Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia, Spagna, ecc.), ma dopo il suo lancio, la competizione ha conosciuto una popolarità senza precedenti.

Semplice: il record di presenze allo stadio, risalente all’edizione 2015 in Canada, è stato superato con oltre 1,5 milioni di biglietti venduti. Su questo particolare punto, l’Australia ha vissuto l’evento con molta più passione rispetto alla vicina Nuova Zelanda ed è stata premiata con la migliore prestazione delle Matilda in Coppa del Mondo. Nel giro di un mese, il numero record di presenze per una partita di calcio femminile nella terra dei canguri è salito da 30.000 a 75.784 persone. Anche il record di spettatori del paese è stato battuto: 11,15 milioni di spettatori hanno assistito alla sconfitta in semifinale contro l’Inghilterra solo su Channel 7.

Les Bleues rimangono sulla banchina

La squadra francese si è unita all’entusiasmo generale senza trarne realmente beneficio. Se nella terra degli antipodi è emerso un gruppo guidato da Hervé Renard, adorato dai suoi giocatori, non c’era niente di nuovo al mondo. Come nel 2015 e nel 2019, i Bleues hanno fallito ancora una volta ai gol delle semifinali. Hanno assistito da lontano all’incoronazione dei loro vicini spagnoli, che qualche anno fa li guardavano nello specchietto retrovisore e che ora sembrano aver fatto lo stesso, scappando inesorabilmente.

Casimiro Napolitani

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