Pechino – “Credo che l’Italia sia generalmente d’accordo con il concetto della Belt and Road Initiative, con i possibili risultati che porterà, nonché con il potenziale di promozione della cooperazione che il progetto porta, ha affermato oggi Liu Jinqiao, direttore del dipartimento internazionale del Partito comunista cinese in un forum presso l’Università Tsinghua di Pechino, ha riferito Bloomberg. Questa valutazione di Liu fa seguito al suo soggiorno di tre giorni in Italia la scorsa settimana, nell’ambito di una missione di lobbying con Pechino affinché il membro del G7 rimanga nel progetto Belt and Road, al quale aderiscono 152 paesi.
Per inciso, l’Italia – in quanto unico membro del G7 – ha firmato il documento di adesione alla Belt and Road Initiative nel 2019, quando Giuseppe Conte era Primo Ministro. Giorgio Meloni, Primo Ministro a Roma, ha recentemente espresso scetticismo riguardo all’adesione dell’Italia al programma di investimenti globale della Cina. Successivamente, Pechino ha inviato Liu nella penisola appenninica, dove l’alto funzionario del PCC ha incontrato il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, il presidente del Senato Ignazio La Russo, l’ex primo ministro Massimo D’Alemma e un certo numero di uomini d’affari italiani.
Firmando l’accordo Belt and Road, Cina e Italia hanno preso una “buona decisione”, ha detto Liu durante un incontro con gli imprenditori italiani. Secondo la sua valutazione, a Roma ci sarebbero solo “alcune considerazioni sull’opportunità di rinnovare l’accordo”, ha detto Liu.
“Ci auguriamo sicuramente che l’Italia possa rinnovare l’accordo per l’adesione al progetto Belt and Road, ma nel frattempo penso anche che la cooperazione tra Cina e Italia potrebbe avvenire in varie modalità.”, ha aggiunto Liu.
La valutazione di un alto funzionario di Pechino è più moderata della recente osservazione dell’ambasciatrice cinese a Roma Jia Guida sull’incertezza che circonda il rinnovo dell’adesione dell’Italia al progetto Belt and Road”, secondo Bloomberg.
L’ambasciatore Jiu è stato infatti intervistato da un quotidiano italiano https://www.fanpage.it/ Ha avvertito che potrebbero esserci “conseguenze negative” se Roma “decide incautamente” di ritirarsi dalla Belt and Road.
L’attuale accordo sull’adesione dell’Italia a questa iniziativa globale cinese scade nel 2024.
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