Il ciclone mediterraneo (Daniel) senza precedenti, chiamato Daniel, che si sta abbattendo sulla Grecia, preoccupa anche i ricercatori italiani. Due importanti ricercatori e direttori dell’Istituto Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC), Luca Broca e Mario Marcello Milieta, parlano del futuro dei fenomeni meteorologici nel nostro Paese.
Nello specifico, i due scienziati hanno spiegato quanto segue rispondendo alle domande del corrispondente dell’ERT in Italia:
Il maltempo ha già raggiunto la Grecia centrale. Quanto è preoccupante questo significativo fenomeno in termini di impatto sul territorio? Cosa possiamo aspettarci?
(Luca Broca) I modelli meteorologici ci dicono che si tratta di un fenomeno molto significativo, poiché la pioggia totale in un periodo da 1 a 2 giorni supera i 3 – 400 mm.
A seconda di dove si verifica il fenomeno, ci si possono aspettare danni ingenti e diffusi e occorre quindi adottare le migliori precauzioni possibili, soprattutto per salvare vite umane e quindi minimizzare le perdite economiche.
Eventi simili che abbiamo vissuto in Italia, ad esempio, si sono verificati lo scorso maggio in Emilia (Romania) o nel settembre dell’anno precedente nelle Marche, dove le precipitazioni sono state addirittura inferiori a quelle previste in Grecia, con enormi danni in tutte le aree della Rete attorno ai corsi d’acqua.
Possiamo parlare di farmaci in questo caso?
(Mario Marcello Milietta) Attualmente le mappe previsionali mostrano la presenza di una bassa pressione poco ad ovest delle coste della Grecia. Lo sviluppo previsto dovrebbe rappresentare una transizione dallo stato attuale di ciclone extratropicale, cioè un normale ciclone di media latitudine, a Medicane entro le prossime ore.
Ovviamente le previsioni su tali fenomeni hanno portata limitata e pertanto dovranno essere riviste nei prossimi giorni.
Con quale frequenza si verificano questi fenomeni e come potrebbero svilupparsi in futuro?
(Mario Marcello Milieta) In genere farmaci di questa intensità vengono somministrati una volta all’anno, che è la loro frequenza normale.
Ciò che possiamo vedere dalle mappe e dai modelli climatici in futuro è che la frequenza non cambierà molto, mentre l’intensità aumenterà man mano che un mare più caldo e un’atmosfera più energetica conferiranno maggiore potenza a questi fenomeni. È quindi probabile che in futuro sarà ancora più intenso.
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