False affermazioni sull’origine: le angurie greche venivano vendute come italiane.
La Guardia di Finanza, insieme agli ispettori dell’Ispettorato centrale tutela qualità e antifrode nel settore agroalimentare, hanno scoperto una frode alimentare in un’azienda di Nardò, nel basso Salento. L’azienda commercia angurie, carciofi e olio d’oliva. Tutti i prodotti contenevano informazioni errate sulla loro origine.
Secondo l’agenzia ANSA, nell’operazione sono state sequestrate 9 tonnellate di angurie, oltre a 2 tonnellate di carciofi e 1.500 litri di olio d’oliva, tutti etichettati erroneamente. L’olio d’oliva chiamato extravergine era una miscela di diversi oli.
L’audit dell’azienda, effettuato a maggio, ha rivelato che una grande quantità di angurie provenienti dalla Grecia erano etichettate come italiane per origine e coltivazione. Il processo di confezionamento per la vendita è stato effettuato con imballaggi ingannevoli che contenevano false informazioni sulla regione di origine e di produzione, nonché simboli italiani, ed erano in grado di trarre in inganno gli intermediari e il consumatore finale.
Il legale rappresentante dell’azienda è stato deferito alla Procura di Lecce per “frode nella commercializzazione e vendita di prodotti contenenti informazioni ingannevoli”.
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