Capitano della Juventus e Nazionalsocialismo, Sara Gama è anche la voce del calcio femminile in Italia. In attesa del quarto Euro, il difensore 130 presenze, vicepresidente del sindacato calciatori italiani, ha ottenuto un’importante vittoria con il passaggio al professionismo nel campionato nazionale. Un giocatore che poi vuole allenarsi come direttore sportivo e continuare a muovere le linee.
Il 4 luglio 2019 la squadra italiana è stata ricevuta dal Presidente Sergio Mattarella al Palazzo del Quirinale. Una cerimonia di benvenuto Nazionalsocialismo che, vent’anni dopo tornato in Coppa del Mondo, ha appena raggiunto i quarti di finale della Coppa del Mondo francese. Una cerimonia in cui Sara Gama irrompe sullo schermo. Invitato a parlare al microfono, il capitano azzurro conclude il suo intervento citando l’articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno la stessa dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, circostanze personali e sociali. » Prima di procedere: “Spetta alla Repubblica rimuovere gli ostacoli a un ordine economico e sociale che, limitando efficacemente la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impedisca il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori alla società, politica, organizzazione economica e sociale del Paese. » Non è banale nella bocca di un calciatore, ma in quella di Gama non potrebbe essere più normale. In prima linea nello sviluppo del calcio femminile, d’oltralpe, il numero 3 è infatti il numero 1.
Uguaglianza, sto chiamando il tuo nome
Dal 1ah Il 1° luglio, dopo anni di lotte, i giocatori di Serie A hanno ufficialmente raggiunto lo status di pro, dando loro un certo numero di garanzie che erano state loro negate come dilettanti. Lo stesso giorno è stato presentato l’artista Piji Sara e gli altriun omaggio all’interessato. “Sara è il simbolo della lotta per la parità di genere” il cantante ha giustificato, sottolineando il suo modello in materia “di grinta, rigore, passione e tenacia” .
Con professionalità ha chiuso il tetto salariale di 30.000 euro a stagione. Ai giocatori viene persino pagato uno stipendio minimo equivalente a quello della Serie C maschile. “Siamo considerati lavoratori con vero contratto di lavoro, busta paga, contributi, assicurazione… Tutte le tutele previste dalla legge. Avremo l’opportunità di far avanzare una disciplina con un enorme potenziale non sfruttato”. , salutò Gama. Santo motivo di gioia per la prima donna che ha indossato il cappello del vicepresidente dell’AIC, l’associazione calcistica italiana. È anche membro del Consiglio Calciatori FIFPRO ed è da un anno membro della Commissione Nazionale Atleti del Comitato Olimpico Italiano. Tanti elementi che hanno alimentato il parallelo con Giorgio Chiellini, altro famoso n.3 che ha indossato la fascia da braccio della Juve e Nazionalsocialismoche (tra l’altro) è coinvolta anche nell’AIC. “Non ho paura di assumermi le responsabilitàha spiegato sul sito della federazione. È naturale guidare la squadra e aiutare ogni volta che posso. C’è più pressione in campo perché capisco quanto sia importante quello che facciamo noi giocatori per portare avanti il nostro sport e nella giusta direzione. »
Barbie, la storia e Il mondo
Se Sara Gama verrà ingaggiata sarà perché ha vissuto anni in cui il calcio femminile era in gran parte trascurato. Nata a Trieste, gioca in Serie A dall’età di 17 anni con il Tavagnacco, poi prosegue la sua crescita nell’elite con Chiasiellis e Brescia, ma non ha nulla a che vedere con quello che scoprirà al Paris Saint-Germain nel 2013. “Ho potuto provare cosa vuol dire davvero essere un calciatoresi è confidata con lui l’atleta. Era lavoro. ero professionale Non volevo tornare nel mio paese, dove non mostravamo alcuna considerazione. » Le cose però sono migliorate e Gama, tornato al Brescia nel 2015 e poi passato alla Juve nel 2017, ha saputo costruire sia la sua reputazione che il suo record casalingo – di cui sei scudetti e tre Coppe Italia. “Tutte le cose che avevo a Parigi ora sono qui, in un luogo che vive e respira il calcio, forse anche di più. Essere in un club storico e prestigioso come la Juve è ancora meglio”. lei spiegò.
Totem della Juve, Gama si è imposto come simbolo, soprattutto in Italia. Il simbolo a volte attaccato di un paese che si è sviluppato. Nel 2019 la federazione condivide un montaggio che ritrae tutti i giocatori selezionati per i Mondiali, con in primo piano Gama, nato da padre congolese e madre italiana ed è l’unico giocatore di colore tra i 23. Segui una marea di commenti Razzisti: “Un giocatore africano” per tale “né caratteristiche né cromosomi” da un italiano all’altro. Ci è voluto di più per scuotere una donna in missione classificata tra le prime 100 più influenti del paese forbes nel 2019. Ha anche avuto diritto a una Barbie a sua somiglianza come parte di una collezione che accoglie l’ispirazione femminile per le nuove generazioni. Prova che il suo raggio d’azione si estende ben oltre i confini nazionali.
Attrice della conquista dell’Euro U19 nel 2008, unica linea nel listino italiano tra le donne, Gama spera ora di confermare le promesse dell’ultimo Mondiale. Prima sul prato, poi per recuperare terreno altrove. L’estensione della focale sì, Gama sa come farlo. La qualificata studiosa di lingue e letterature straniere trascorre parte del suo tempo libero nel museo o legge. “Quando viaggiavamo, sull’autobus, guardavamo tutti le nostre serie, ascoltavamo musica o giocavamo. E, Sara, ha letto Il mondo » confida Sabrina Delannoy francia occidentale. All’italiano piacciono molto anche i romanzi storici. “Soprattutto quelli del periodo greco-romano, di Valerio Massimo Manfredi” , ha detto alla rivista L calciosedotto da“un tempo di eroi e di grandi imprese” . I tempi sono cambiati, ma Sara Gama continua queste grandi azioni su larga scala.
Di Quentin Ballue
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