Aumentano le critiche nei confronti degli inni cantati dai bambini

Dall’inizio dei Mondiali di rugby, venerdì con Francia – Nuova Zelanda, gli inni sono cantati a cappella dai bambini. Abbastanza per provocare la rabbia di alcuni sostenitori.

Dopo quattro anni di attesa, finalmente è iniziata la Coppa del Mondo di Rugby. E come. Nella partita di apertura, il XV francese ha sconfitto la Nuova Zelanda (27:13) davanti a 80.000 spettatori infuocati. Molto prima della festa sul prato, la cerimonia di apertura aveva infiammato i social network. Jean Dujardin, Zaz, Vianney e Philippe Lacheau sono stati i protagonisti dello spettacolo di venti minuti.

>> Rivivi Francia-Nuova Zelanda (27-13).

Anche se durante lo spettacolo pre-partita è stato versato molto inchiostro, l’interpretazione degli inni da parte di un coro di bambini nell’ambito della campagna “Mêlée des chori” non è passata inosservata. “La peggiore marsigliese della storia”, scrive Julien Benneteau, capitano della squadra francese di Fed Cup, su X (ex Twitter).

“Orrore”, “massacro”, “nessuna emozione”

Alla fine fu una vera e propria cacofonia quella che echeggiò nei corridoi dello Stade de France. È difficile percepire una certa armonia tra il pubblico, il coro dei bambini e gli suonatori durante la Marsigliese. Abbastanza da far sanguinare le orecchie di alcuni spettatori davanti all'”orrore” e al “massacro” di un inno “slavato”.

“Compassione per il fatto che siano i bambini a cantare gli inni, nessuna emozione in realtà. Già ieri (venerdì) La Marseillaise, oggi (sabato) i famosi ‘Fratelli’ italiani. Vedremo per la Scozia e le altre squadre. È un peccato”, ha scritto uno di loro. Da venerdì sera lo è Mail giornaliera ha dato spazio all’incomprensione inglese riguardo a questa scelta.

Agli italiani non è piaciuto

Salvo poche eccezioni, come la partita inaugurale di venerdì tra Francia e Nuova Zelanda, i giovani cantanti non sono ammessi sui campi da gioco. Si tratta di colonne sonore registrate che vengono trasmesse negli stadi, come è avvenuto con Italia-Namibia questo sabato a Saint-Étienne. Tanto da provocare le ire dei tifosi azzurri. “Non possiamo, per favore, lasciare che gli inni vengano cantati normalmente? La cosa più importante sono i giocatori… è un momento unico”, ha detto Mirco Bergamasco, ex nazionale italiano.

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Casimiro Napolitani

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