Buste di nicotina vietate in un altro paese dell’UE

Dal 1° ottobre le buste di nicotina non saranno più vendute in Belgio. È questo il risultato del piano di lotta contro il tabacco che il ministro federale della Sanità Frank Vandenbroucke ha firmato il 14 marzo insieme ad altri 23 ministri, scrive l’agenzia belga Belga.

Ai grossisti è stato vietato di vendere dal 1 luglio, mentre questa scadenza è stata prorogata al 1 ottobre per consentire ai rivenditori di smaltire le proprie scorte.

I giganti del tabacco British American Tobacco e Philip Morris avevano chiesto che la decisione fosse annullata già a maggio, affermando che le buste erano un’alternativa meno dannosa alle sigarette.

Le buste di nicotina vengono posizionate tra le labbra e le gengive in modo che la saliva dissolva il contenuto della busta. Sebbene non contengano tabacco, contengono una quantità significativa di nicotina.

Belga afferma che le singole buste da 90 grammi contengono quasi nove volte più sostanza di una sigaretta normale e che diversi studi scientifici hanno dimostrato che contengono abbastanza nicotina da creare dipendenza e danni al cervello, soprattutto nei giovani.

Vietando le buste di nicotina, il Belgio segue le orme di altri paesi europei.

Nei Paesi Bassi esiste già un divieto sulla vendita di buste di nicotina contenenti più di 0,035 milligrammi di nicotina, che in pratica è un divieto totale poiché la maggior parte delle buste di nicotina contiene molta più polvere di nicotina.

In Svezia, invece, le buste di nicotina sono ancora disponibili senza prescrizione medica.

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Giacinto Udinesi

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