Il Circo Massimo, lo scenario migliore per i mega-concerti a Roma?

Marta Rullan

Roma, 10 ago (EFE).- Il concerto al Circo Massimo di Roma del rapper americano Travis Scott ha lanciato l’allarme: un parco archeologico con oltre 2.800 anni di storia è lo scenario perfetto per 60.000 fan che cantano e ballano fino al punto di spaventare i sismografi e provocare il panico dei romani?.

Il dibattito è servito dopo che lunedì sera i vigili del fuoco della capitale hanno ricevuto decine di chiamate in cui si chiedeva se fosse in atto un terremoto: la scossa si è rivelata essere “l’entusiasmo dei fan” di Travis, come ha confermato l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ( INGV).

“Durante il concerto ci sono stati diversi episodi in cui il picco dell’esultanza dei tifosi è stato molto evidente”, come è già accaduto “quando l’Italia vinse la finale di Eurocup nel 2021 o quando il Napoli vinse lo scudetto nel 2024”, ha spiegato l’INGV, che ha anche ricevuto numerose telefonate da cittadini spaventati.

Travis Scott, che ha presentato in prima mondiale a Roma il suo attesissimo nuovo album “Utopia”, è l’ultimo di una lunga lista di artisti passati nelle ultime settimane dal più grande edificio dello spettacolo dell’antichità.

Dall’iconico “boss” Bruce Springsteen ai mitici gruppi Guns N’ Roses e Imagine Dragons, passando per l’ultimo rappresentante italiano all’Eurovision Song Contest, Marco Mengoni, tutti si sono esibiti sull’immensa spianata lunga 600 metri e larga 140 tra le Palatino e Aventino.

UN MONUMENTO O UNA SALA DA CONCERTO

“Il Circo Massimo è un monumento. Non è uno stadio, non è una sala da concerto. Questi mega concerti rock lo mettono in pericolo, così come il Palatino che è proprio accanto”, ha detto Alfonsina Russo, direttore dell’Area Archeologica. Parco del Colosseo, il più visitato d’Italia e situato a poche centinaia di metri dal vecchio stadio.

L’archeologa ha espresso l’auspicio che il Comune di Roma, al quale ha dato alcuni requisiti tecnici per il mega-concerto che non sono stati rispettati, “valuti adeguatamente il Circo Massimo” per “comprenderne a fondo la storia e la sua funzione nell’antica Roma”. ed era favorevole a “eventi selezionati, come l’opera e il balletto”.

“Finora non ci sono stati danni materiali, ma non sappiamo cosa accadrà. Bisogna tenere conto che il Circo Massimo ha cunicoli sotterranei, pezzi archeologici, non puoi non saltarci sopra per ore, decine di migliaia ha chiesto l’immediato accertamento dei danni”, ha aggiunto all’Agi.

Alle sue parole ha risposto duramente l’assessore ai grandi eventi della Capitale, Alessandro Onorato, che ha detto che Russo gli ha ricordato “i nostri genitori 30 anni fa” e ha definito “sterile” la polemica: “60.000 giovani di 20 anni di media e zero incidenti .”

“Sentire la sovrintendente dire ‘al Circo Massimo devi solo fare opera o balletto’. Beh… per fortuna non decide lei cosa si fa al Circo Massimo”, ha dichiarato con forza, mentre Mariano Angelucci, presidente della la Commissione Turismo e Grandi Eventi, ha assicurato che “bisogna guardare al presente e al futuro”.

Ha spiegato che “Travis Scott con Kanye West ha fatto davvero la storia dei concerti dal vivo” e ha ricordato che lo scorso anno, grazie agli spettacoli del Circo Massimo, il Comune ha raccolto 2,1 milioni di euro per prendersi cura del patrimonio, oltre a supporre “un grande vantaggio turistico, economico e lavorativo”.

VALUTARE CASO PER CASO

Il ministro della Cultura italiano, Gennaro Sangiuliano, ha espresso oggi il suo sostegno a Russo: “Travis Scott è un artista di successo e deve esibirsi a Roma, ma penso che sarebbe stato meglio trovare una sede più adeguata per il suo spettacolo”.

“L’importante è rispettare i requisiti tecnici che accompagnano l’approvazione per l’organizzazione di eventi. Sarebbe un errore avere un approccio basato sul pregiudizio, senza valutare caso per caso”, ha spiegato. al quotidiano “Repubblica”.

Nell’antica Roma il Circo Massimo ospitava corse di bighe e cavalli, ma anche esecuzioni capitali, combattimenti di gladiatori, cortei trionfali o manifestazioni legate alla vita politica, sociale o religiosa della città.

Durante i suoi 2.800 anni di storia subì molteplici incendi e ricostruzioni e rimase attivo fino ai primi decenni del VI secolo, quando divenne area agricola, proprietà privata o cimitero ebraico, tra l’altro.

Marta Rullan

Drina Piccio

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