La procura italiana ha chiesto una pena detentiva a sei anni per il leader della Lega di destra Matteo Salvini per la sua decisione di impedire a più di 100 migranti di entrare in Italia quando era ministro dell’Interno nel 2019.
La Procura della città di Palermo ha accusato Salvini, attualmente vice primo ministro e ministro dei trasporti nel governo di destra di Giorgio Meloni, di presunto rapimento per aver lasciato una nave di salvataggio migranti gestita dall’associazione benefica Open Arms bloccata in mare per 19 giorni.
Durante l’incidente, alcuni migranti si sono gettati in mare in preda alla disperazione mentre il capitano implorava un porto sicuro e vicino. Le altre persone a bordo, 89 persone, sono state finalmente autorizzate a sbarcare a Lampedusa per decisione del tribunale.
«Ribadisco tutto questo, difendere la frontiera dai clandestini non è un reato», ha scritto Salvini sui social.
Il suo avvocato Giulia Bongiorno presenterà le difese del 18 ottobre ed il primo verdetto potrebbe essere emesso entro la fine del mese. Una condanna potrebbe portare all’impeachment di Salvini.
La Meloni e diversi ministri hanno espresso solidarietà al leader della Lega, difendendone le decisioni. Da quando è salita al potere nel 2022, la Meloni ha promesso di reprimere il fenomeno migratorio.
“È incredibile che un ministro italiano rischi sei anni di carcere per aver svolto il suo compito di difesa dei confini, come previsto dal mandato ricevuto dai cittadini”, ha scritto Meloni su X.
Salvini ha adottato una linea dura sulla migrazione quando era ministro dell’Interno nel primo governo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal 2018 al 2019.
Ha imposto una politica di “porti chiusi” in base alla quale l’Italia ha rifiutato l’ingresso alle navi di beneficenza che salvavano i migranti attraverso il Mediterraneo e ha ripetutamente accusato le organizzazioni umanitarie di incoraggiare il traffico di migranti.
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