Gli italiani dell’Alfa Romeo un tempo erano noti per i loro carrelli, che trasportavano persino migliaia di passeggeri per le strade di Atene.
Pochi sanno che negli ultimi anni Atene ha avuto una delle reti ferroviarie più fitte d’Europa 10 anni del ‘900 e forse anche meno che la maggior parte è stata fatta in Italia, da FIAT, Lancia e Alfa Romeo.
Sì, per queste ultime due società in particolare, la costruzione di un veicolo pesante suona sicuramente come qualcosa di straordinario per tutti coloro che vi hanno avuto a che fare. con i loro grandi successi nelle corse, ma anche le loro vetture unichealcuni dei quali rimarranno per sempre nella storia delle quattro ruote.
È un dato di fatto, però, così come è un dato di fatto che, dopo l’Italia, i filobus italiani che hanno percorso più chilometri fuori dal Paese vicino hanno girato le ruote in terra greca. Il paese vicino è stato uno dei pionieri nello sviluppo dei carrelli Questo particolare tipo di autobus e di tecnologia godette anche della “simpatia” del partito fascista di Mussolini, portandone l’uso diffuso in molte città italiane, ma anche la loro esportazione in altre città europee, anche oltre Atlantico.
Carrelli Alfa Romeo ad Atene
IL Nel 1953 e 1954 “sbarcano” ad Atene decine di nuovi filobus italiani, 80 in tutto, tutti Alfa Romeo. Secondo le fonti, i carri sarebbero stati ceduti dall’Italia alla Grecia come riparazione di guerra, mentre alcuni di essi sarebbero stati acquistati dall’Italia Electric Transport Company (HEM), in parte con un prestito della National Land Bank of Greek, secondo l’edizione in due volumi “Dalla Pamphoria al Metro”.

I tre assi dei carrelli Alfa Romeo erano una delle loro caratteristiche salienti. IL primo lotto composto da 40 vetture, fu utilizzato sull’allora nuova linea catenaria – e la prima ad Atene – “Patisia – Ampelokipoi”. La prima linea entrò in funzione il 27 dicembre 1953, sostituendo la linea del tram. La seconda linea fu completata a metà novembre 1955 e iniziò a funzionare all’inizio del 1955.
IL Gli elettrici Alfa Romeo 140 AF sono stati “vestiti” dal carrozziere italiano Casaro ed erano lunghi 12 metri e larghi 2,5 metri. Hanno portato gli impianti elettrici dalla Compagnia Generale di Elettricità (GCE), mentre le loro parti meccaniche provenivano dall’Alfa Romeo. Potevano trasportare fino a 100 passeggeri, 27 dei quali seduti. il tuo elettrico Motore realizzato 163 CV (120 KW) Avevano due differenziali con ripartitore di potenza meccanico, con l’impianto frenante composto da freni ad aria compressa e freni a mano.

Il primo panificio a carrello italiano ha ricevuto i numeri di registrazione 1001-1080. Seguì un secondo, questa volta con un acquisto dallo stato greco otto (8) carrelli Alfa Romeo usati della città di FirenzePrimi anni ’70, numerato 1128-1135.
I carrelli dell’azienda italiana, nonostante l’avvento di carrelli più nuovi e moderni, sono rimasti attivi per lungo tempo e in pratica hanno dimostrato la loro grande affidabilità. L’ultima copia è stata ritirata dalla circolazione all’inizio degli anni ’90 (1991).! Possiamo ancora ammirarli poiché erano “comparse” in diversi film greci degli anni ’60 e ’70.

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