In Kosovo, una scintilla può innescare conflitti a catena

L’ex comandante della Kfor, il generale italiano Salvatore Farina, ha avvertito che “in Kosovo una scintilla può innescare conflitti a catena” e ha sottolineato che “la cosa più importante ora è evitare conflitti interetnici causati o accidentali che porterebbero a un’escalation”.

Lo ha spiegato il generale Farina al quotidiano italiano Corriere della Sera, rilevando che “le attuali tensioni in Kosovo si svolgono in una situazione internazionale molto diversa”.

Ha anche affermato che “non pensa che Pristina o Belgrado siano determinate a provocare, ma alcune misure dovrebbero essere più misurate, quindi è già accettabile che Pristina abbia accettato di posticipare le scadenze e cercare una soluzione più ragionevole”.

Alla domanda se ci fosse il rischio di un conflitto più ampio, il generale Farina ha sottolineato: “Se non c’è provocazione, non c’è pericolo immediato, ma dobbiamo agire per prevenirlo e non accendere mai le fiamme… non si può girare l’orologio”. 23 anni fa, anche il mondo di oggi non può permetterlo”.

Alla domanda se ci fosse la Russia dietro le attuali tensioni in Kosovo, l’ex comandante della KFOR ha risposto che non avevano prove e che “sebbene le relazioni tra Belgrado e Mosca siano eccellenti e la Cina abbia una notevole influenza, ciò non significa che ogni provocazione tangibile dia “.

Alla domanda “Quindi cosa si deve fare”, il generale italiano ha sottolineato “che dobbiamo guardare al futuro”.

“Quando ho lasciato la KFOR nel 2014, ho scritto un rapporto in cui si afferma che è necessario elaborare un piano per il prossimo decennio”, ha detto.

Sia le comunità etniche serba che quella albanese sono guidate da buone intenzioni, vogliono vivere in pace e sicurezza, ma c’è anche chi fa cose cattive, ha aggiunto, sottolineando che ora il processo che porterà tutti i Balcani occidentali verso l’Europa L’unione deve essere accelerata.

L’ex comandante della KFOR ritiene che questa missione abbia svolto un valido “lavoro imparziale” in Kosovo, compreso l’attuale contingente italiano di 600 soldati, il cui comandante riprenderà il comando della KFOR da settembre.

Giacinto Udinesi

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