I rinforzi e l’intervento delle truppe della NATO non riescono a calmare l’escalation in Kosovo, in gran parte attribuita al primo ministro kosovaro Aljbin Kurti, che ha inviato agenti di polizia speciali per occupare con la forza le comunità nel nord, secondo quanto riportato dalla maggior parte dei media dell’UE.
I giornali e i portali nell’UE sottolineano principalmente che Kurti è stato indicato come il principale colpevole delle violenze dal presidente francese Emmanuel Macron e dai funzionari di Washington. Hanno chiesto alla polizia di lasciare Pristina, ma anche ai manifestanti serbi di smettere di attaccare le truppe della KFOR.
Il quotidiano francese Mond sottolinea che “il governo di Pristina ha acceso la polvere da sparo quando ha ufficialmente nominato al potere sindaci albanesi che sono stati eletti con meno del 3,5 per cento dei voti perché la maggioranza dei serbi ha boicottato le elezioni”.
Il quotidiano economico francese Lezeko, come altri media, indica esplicitamente le critiche americane a Kurti, osservando che “con una mossa senza precedenti, gli americani hanno escluso il Kosovo dalle esercitazioni militari perché Pristina ha deciso di mettere al potere sindaci albanesi nelle comunità a maggioranza serba per mettere .”
Il quotidiano spagnolo Periodico ritiene che “la Serbia e il Kosovo siano caduti nel labirinto ucraino” perché “ci sono sempre più persone che credono che questa escalation sarà permanente, e questo in un momento in cui la NATO, gli Stati Uniti e il …” L’UE sta cercando di fermare qualsiasi conflitto sulla guerra in Ucraina”.
Il quotidiano italiano Stampa avverte che “l’attuale situazione in Kosovo è insostenibile a lungo termine”, accusa “l’Europa di essersi messa alle spalle molto velocemente questo conflitto” e sottolinea che “le guerre alimentate dai conflitti etnici e dalla voglia di rivincita, non si fermano mai. “dagli eventi del passato”.
“E se il Kosovo non fosse un’operazione NATO di successo… Se l’Alleanza atlantica non avesse niente di più saggio che farsi coinvolgere in una piccola disputa balcanica”, chiede Stampa.
“In questa parte del mondo complicata e vulnerabile, abbiamo mantenuto lo status quo e congelato l’odio settario e la vendetta”, conclude il quotidiano torinese.
La Frankfurter Rundschau considera la situazione in Kosovo “senza speranza” e definisce i colpevoli “politici assetati di potere in queste regioni che fomentano abilmente l’odio per servire i loro interessi”.
“Mentre l’Unione Europea è una comunità divisa di Stati che oscilla tra l’impreparazione e le convinzioni ingenue, è dalla parte della Russia, che vuole mantenere le sue sfere di interesse e di sfruttamento in Europa”.
“È un groviglio che può portare alla disperazione chiunque perché intralcia molto e può facilmente diventare pericoloso”, conclude il quotidiano tedesco.
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