La Russia rifiuta il piano di pace dell’Italia

Un altro passo verso la fine guerra in Ucraina e il raggiungimento della pace tra i due paesi è fallito, così Russia ha respinto il piano di pace italiano per la crisi russo-ucraina.

In particolare, come riporta La Repubblica, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedevha sostenuto che il piano dell’Italia considerava solo la parte ucraina.

Il 22enne, che si è tuffato a Thermaikos, era coperto di sangue

“Questo piano è disconnesso dalla realtà” e chiunque lo abbia progettato “sembra aver fatto affidamento sui resoconti della stampa provinciale e sulle bugie dell’Ucraina”, ha osservato Medvedev, secondo il quotidiano italiano.

L’ex presidente della Russia ha aggiunto che “la piena autonomia proposta dalla Crimea dall’Ucraina sarebbe certamente motivo di guerra”.

Infine, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha affermato che “alla luce degli sviluppi in Ucraina, occorre dare nuovo slancio al processo di allargamento dell’Ue verso i Balcani occidentali”.

Il Piano di pace italiano

Secondo le informazioni del quotidiano italiano, il piano di pace si articola in quattro fasi, la prima relativa a un cessate il fuoco e l’ultima a un accordo generale sulle garanzie di sicurezza in Europa.

Come riporta La Repubblica, gli iniziatori del piano sono stati il ​​presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, mentre il 18 maggio è stato presentato al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

1. Cessate il fuoco

Secondo la tabella di marcia, nella prima fase è previsto un cessate il fuoco, a condizione che i negoziati tra Russia e Ucraina proseguano.

Il cessate il fuoco riguarderà anche la smilitarizzazione del fronte, processo supervisionato da un gruppo internazionale di Stati.

Questo gruppo dovrebbe includere Francia, Germania, Italia, Turchia, Stati Uniti, Cina, Canada, Regno Unito, Polonia e Israele, che secondo quanto riferito hanno espresso interesse ad aderire a un processo per trovare una via d’uscita dalla crisi coinvolgendo le Nazioni Unite e il UNIONE EUROPEA.

Il piano afferma che questa è anche la fase più critica vista la situazione sul campo di battaglia, anche se rileva che se ciò accadrà, si aprirà la strada per la pace.

2. Neutralità

La seconda parte del piano prevede l’avvio di negoziati a livello internazionale sullo status dell’Ucraina, che ne assume la neutralità con garanzie di sicurezza.

A questo punto si sottolinea che dovrebbe essere prevista l’adesione senza ostacoli dell’Ucraina all’UE, motivo per cui si propone lo svolgimento di una conferenza mondiale di pace.

3. Differenze territoriali

Quindi, e sempre con la partecipazione della comunità internazionale, si propone di avviare la discussione sulle controversie territoriali tra Russia e Ucraina, che sono la questione “più calda” e più difficile.

Secondo la pubblicazione, Roma propone piena autonomia per la Crimea e il Donbass con garanzie di lingua e cultura, libera circolazione delle persone, conservazione del patrimonio storico, pieno autogoverno e gestione autonoma della sua sicurezza. , ma all’interno dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dei confini internazionalmente riconosciuti.

4. Accordo Multilaterale

La quarta fase prevede un accordo multilaterale sulla pace e la sicurezza in Europa, che, tra l’altro, ha lo scopo di regolare le relazioni dell’UE con la Russia. Le disposizioni includono stabilità strategica, disarmo e controllo degli armamenti, prevenzione dei conflitti e misure per rafforzare la fiducia reciproca.

I piani includono il ritiro completo delle forze russe dai territori occupati, il ripristino dello status quo prima dell’invasione russa del 24 febbraio, questioni legate anche alle sanzioni contro la Russia.

Monkeypox: undici casi in Grecia

conseguenze in quale Google News ed essere il primo a conoscere tutte le ultime novità

Giacinta Lettiere

"Evangelista zombi malvagio. Esperto di pancetta. Fanatico dell'alcol. Aspirante pensatore. Imprenditore."