L’Ambasciata d’Italia a Belgrado ha celebrato questa sera il centenario della posa della prima pietra del suo edificio, con il lancio del marchio “Birčaninova@100”.
La costruzione dell’edificio in via Birčaninova iniziò nel 1924 per ordine dell’allora regina d’Italia, Jelena di Montenegro.
All’evento ha partecipato anche la moglie del presidente della Serbia. Tamara VucicIl principe Filip e la principessa Danica Karađorđević, nonché dignitari della vita pubblica e culturale.
Nel suo discorso di benvenuto, l’ambasciatore italiano in Serbia Luka Gori si è detto felice che questo edificio riunisca tutte le persone che hanno a cuore le relazioni serbo-italiane e ha ricordato che la residenza dimostra quanto la regina Jelena avesse a cuore le relazioni con il nostro Paese. .
“Questa residenza è la casa dell’amicizia tra Italia e Serbia”, ha detto Gori.
Lui ha sottolineato che in questa regione già da anni si sviluppano le relazioni bilaterali tra i due paesi e ha detto che è un luogo che i serbi e i belgradesi visitano volentieri.
Gori ha sottolineato che per l’Italia la Serbia è sempre stata “l’Occidente dell’Oriente”, un Paese ricco di cultura, che è parte integrante della civiltà europea.
Lui ha detto che l’Italia lavorerà affinché la Serbia diventi membro a pieno titolo dell’Unione europea e ha sottolineato il suo ruolo nel sensibilizzare l’Unione europea sulla necessità di allargare l’Unione.
Lui ha ricordato che quest’anno festeggiamo anche i 145 anni dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Italia e Serbia e i 15 anni dalla firma della dichiarazione sul partenariato strategico tra i due Paesi.
Gori ha annunciato anche un progetto di restauro della residenza, al fine di renderla più sostenibile dal punto di vista energetico.
La moglie del presidente della Serbia, Tamara Vučić, ha regalato all’ambasciatore Gori il libro “Padiglione della Serbia a Roma 1911”. Slobodan Danko Selinkić.
Questo libro tenta di ricostruire l’aspetto del padiglione serbo all’Esposizione Internazionale d’Arte di Roma del 1911, un edificio progettato dallo scultore Ivan Meštrović e dall’architetto Petar Bajalović e che rappresentò il primo luogo pubblico simbolico del futuro Stato jugoslavo e il primo esempio di moderna architettura jugoslava.
L’architetto Silvia Gavioli ha presentato la bellezza architettonica e artistica del palazzo dell’ambasciata, il cui aspetto rappresenta, come ha sottolineato, “un dialogo tra Italia e Serbia”.
Il designer Filippo Canata ha presentato il progetto illuminotecnico dell’edificio, il cui obiettivo è quello di valorizzare ulteriormente l’importanza di questo edificio.
La moglie dell’ambasciatore italiano Eugenio Gresta ha presentato la vita di Jelena, l’ultima regina d’Italia, una donna che, a suo dire, era molto apprezzata per la sua opera umanitaria e di beneficenza e che, come ha sottolineato Gresta, era un vero esempio di femminilità. empowerment.
Gresta ha annunciato la creazione di un premio che porterà il nome della Regina e sarà assegnato a donne impegnate in attività umanitarie.
L’attrice Ivana Zigon ha eseguito un monologo teatrale sulla regina Jelena, nata nella famiglia Petrović-Njegoš, con schizzi della vita della principessa montenegrina e della regina italiana.
Quest’anno ricorre il centenario della morte del famoso compositore italiano Giacomo Puccini, in onore del quale questa sera gli studenti della Facoltà di Musica hanno eseguito brevi arie delle sue opere.
È stato inoltre presentato il lavoro del club “Amici di Birčaninova”, che riunirà gli amici dell’Ambasciata italiana in Serbia, al fine di sostenere il lavoro sulla conversazione sull’arredamento e sulla ricchezza artistica dell’edificio.
(Telegraf.rs/Tanjug)
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