L’immigrazione italiana in Ecuador, in un libro | Culturale | Divertimento

Estela Castañeda Macías, comunicatrice sociale messicana con sede in Ecuador, è l’autrice del libro Legami culturali, storie di immigrazione italiana in Ecuador, presentato oggi a Guayaquil, nel corso di un evento tenutosi nella Sala del Piccolo Mondo.

“La lettura dei racconti vi introdurrà alla vita dei personaggi e vi permetterà di comprendere l’importanza che ha avuto l’immigrazione italiana per lo sviluppo e il progresso di questo bellissimo Paese di cui mi sento parte”, scrive Castañeda nell’introduzione a questo libro. volume. .

Nel libro, le cui pagine hanno una tonalità seppia, personaggi di origine italiana, intervistati dalla ricercatrice, raccontano storie, ricordi ed esperienze che sono loro e quelle dei loro antenati italiani, arrivati ​​in Ecuador secoli fa.

Nel libro compaiono varie famiglie: Bruno, Bruzzone, Canessa, Caputti, Zerega, Loffredo, Parducci, Lértora, Passano, Colombara, Carló e molti altri.

Nel prologo del volume, pubblicato sotto gli auspici del Consolato italiano di Guayaquil – presieduto da Mario Canessa – nonché di altri enti e persone, lo storico Alberto Sánchez Varas sottolinea: “Nelle interviste, l’autore ha saputo cogliere aneddoti che ci portano in un viaggio immaginario negli anni dei primi italiani che vennero a ricostruire la loro vita in una terra accogliente ma straniera e che si fusero con le famiglie ecuadoriane, per creare un solido rapporto che rende il popolo dell’Ecuador e dell’Italia, due comunità legate emotivamente e materialmente.

Il libro mette in luce donne pioniere come Clara Bruno, Yela Loffredo e Resfa Parducci. E c’è anche Marina Salvarezza, arrivata in Ecuador alla fine del 1976. Il libro sarà in vendita a 30 dollari.

Dati
ATTIVITÀ.

Stasera
Oggi, alle 19:30, viene presentato il libro Connessioni culturali: storie dell’immigrazione italiana in Ecuador.

Luogo
L’attività si svolge nella sala eventi Piccolo Mondo, situata a Bálsamos 504 tra Dátiles e Las Monjas, nella Cittadella di Urdesa.

Drina Piccio

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