L’Italia considera l’attacco alla missione di pace in Libano una “violazione molto grave” della legge

Roma, 10 ottobre (EFE).- Il governo italiano ha avvertito giovedì Israele che gli attacchi contro il quartier generale della Forza interinale delle Nazioni Unite per il Libano (UNIFIL) rappresentano una “violazione molto grave” del diritto internazionale umanitario e ha assicurato che non sono “giustificato” da qualsiasi necessità militare.

Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha fatto il punto nel corso di una conferenza stampa sulla situazione della missione di pace, nella quale sono schierati 1.256 soldati italiani, e ha precisato di aver già informato le autorità israeliane della forte agitazione che regna a Roma.

Durante l’attacco ad una torre di sorveglianza della sede dell’Unifil, sono rimasti feriti due militari – nessuno italiano perché si trovavano in un bunker per precauzione – ma i proiettili hanno colpito alcuni mezzi italiani nella zona.

Il ministro ha ritenuto che “gli atti ostili commessi a più riprese dalle forze israeliane nella Base 131 potrebbero costituire crimini di guerra” e ha sottolineato che “si tratta sicuramente di violazioni molto gravi delle norme del diritto umanitario internazionale”.

Crosetto, che si è presentato al fianco del generale Francesco Figliuolo, ha annunciato che la prossima settimana incontrerà la sua controparte spagnola, Margarita Robles, e il francese Sébastien Lecornu, quali principali contributori alla missione di pace.

“La situazione in questa parte del Libano non ci preoccupa da oggi, ma quello che è successo ieri è del tutto inaccettabile. Non accettiamo la giustificazione che le forze israeliane abbiano informato l’UNIFIL”, ha detto il ministro.

Perché, ha sottolineato, “le Nazioni Unite e l’Italia non possono prendere ordini da Israele”, e lo ha fatto sapere l’ambasciatore dello Stato ebraico a Roma, Jonathan Peled, nel corso di un incontro nel corso del quale il diplomatico “non ha potuto spiegarsi”. i fatti.

L’Italia ha espresso la propria preoccupazione anche al vicesegretario generale delle Nazioni Unite, Jean-Pierre Lacroix, responsabile del Dipartimento per le operazioni di mantenimento della pace.

Il ministro italiano ha assicurato che “non si è trattato di un errore o di un incidente” e ha quindi chiesto a Israele “spiegazioni formali e reali al più presto possibile”.

Riguardo alla permanenza della missione, Crosetto ha ricordato che non si tratta di “una decisione nazionale ma internazionale” dell’Onu, ma ha avanzato per il momento la permanenza del contingente italiano.

“La mia idea, quella del Governo, è quella di garantire che prevalga uno spazio di pace e di non dare per scontato che in questa regione possa esserci solo una guerra continua. Abbiamo già visto altrove quanto sia difficile sradicare una guerra ad essa correlata “Dobbiamo mantenere la bandiera della pace finché ciò non sarà possibile”, ha sottolineato.

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni giovedì ha descritto questi eventi come “inaccettabili”. EFE

Lino Siciliani

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