L’Italia interviene in Pirelli per limitare l’accesso della Cina alla sua tecnologia

Roma, 16 giugno Il governo italiano ha confermato oggi che interverrà presso la casa automobilistica Pirelli per limitare l’accesso del gruppo azionista cinese CNRC (China National Tire and Rubber Corporation) alla tecnologia che alimenta i suoi sensori per pneumatici, in quanto potrebbero raccogliere dati sensibili informazione.

L’esecutivo italiano aveva bloccato dal 19 maggio il rinnovo del cda di Pirelli per studiare l’opportunità dell’applicazione del “Golden Power” (quota privilegiata), misura eccezionale prevista dallo Stato per tutelare le ingerenze estere delle imprese strategiche.

Grazie a questo meccanismo, il governo italiano può porre il veto a qualsiasi influenza di terzi nei settori sensibili, indipendentemente da chi vince la gara, potere speciale che aveva già esercitato sull’operatore di telecomunicazioni nel 2016 per frenare la crescente influenza dell’operatore francese gruppo. Vivendi nella sua partecipazione.

Nel caso di Pirelli, il Consiglio dei ministri, guidato dall’ultraconservatrice Giorgia Meloni, ha imposto una “autorizzazione strategica di sicurezza industriale” che “fissa limiti di accesso alle informazioni” sui sensori CYBER impiantabili nei pneumatici.

“Questi sensori sono in grado di raccogliere dati dai veicoli riguardanti, tra l’altro, le condizioni della strada, la geolocalizzazione e lo stato delle infrastrutture”, ha affermato il dirigente in una nota.

Secondo questa nota, le informazioni raccolte da questi pneumatici possono essere trasmesse a sistemi di cloud processing e supercomputer per creare, attraverso l’intelligenza artificiale, “modelli numerici complessi utilizzabili in sistemi avanzati come le città intelligenti”.

“L’uso improprio di questa tecnologia può comportare notevoli rischi non solo per la riservatezza dei dati degli utenti, ma anche per l’eventuale trasferimento di informazioni rilevanti per la sicurezza”, ha giustificato.

Il governo italiano reagisce così all’ultimo rinnovo del consiglio di amministrazione di Pirelli, dove gli azionisti cinesi guadagnano posto e possono scegliere il loro futuro amministratore delegato.

I soci italiani Mtp e Camfin detengono il 14% della società, mentre l’azionista cinese CNRC detiene il 37% della società.

Per questo motivo, lo standard approvato prevede anche che “alcune decisioni strategiche richiedano il voto di almeno 4/5 del consiglio di amministrazione”. ECE

Romù/ffa

Drina Piccio

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