Martedì le azioni delle banche italiane sono scese dopo che il governo ha approvato la proposta di applicare un’imposta del 40% su alcuni profitti bancari per aiutare i consumatori e le imprese a far fronte all’aumento dei tassi di interesse.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato lunedì sera la tassa in una conferenza stampa, affermando che si tratta di una misura di “equità sociale” volta a compensare una serie di aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea.
Gli aumenti mirano a combattere l’inflazione e a rendere più costosi i prestiti per l’acquisto di auto e case da parte dei privati o per l’acquisto di attrezzature e la costruzione di strutture da parte delle imprese.
Nelle contrattazioni pomeridiane della Borsa di Milano i titoli UniCredit hanno ceduto oltre il 7%, Interesa Sampaolo l’8%, Banco BPM oltre l’8,5% e BPER e Banca MPS oltre il 10%.
L’Associazione delle banche italiane non ha ancora rilasciato una dichiarazione pubblica sulla tassa, la cui approvazione avrebbe sorpreso gli istituti finanziari. Gli analisti hanno affermato che le banche cercheranno sicuramente di modificare la proposta o di andare in tribunale se sarà approvata dal Parlamento, che sarebbe il prossimo passo nel processo.
Secondo l’agenzia di informazione creditizia DBRS Morningstar, nel primo semestre le cinque banche più grandi hanno registrato utili netti combinati di 10,5 miliardi di euro (11,5 miliardi di dollari), superiori del 64% rispetto allo stesso periodo del 2022. Ha attribuito l’aumento al reddito da interessi più elevato, ai tassi di sostegno e alla gestione dei costi.
L’imposta del 40% si applicherebbe alla differenza tra gli interessi pagati ai clienti sui loro depositi e gli interessi che guadagnano sui loro prestiti. Salvino ha affermato che il ricavato ammonterebbe a “qualche miliardo” di euro e sarà utilizzato per finanziare agevolazioni fiscali e aiutare i nuovi acquirenti a ottenere un mutuo.
«Si tratta di un prelievo sugli utili aggiuntivi delle banche», ha spiegato, aggiungendo che la misura è stata proposta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, non presente alla conferenza stampa.
La proposta deve essere redatta come disegno di legge e approvata dal parlamento, dove il governo di destra detiene un’ampia maggioranza.
“Ci si aspetta che le banche resistano a questa misura durante il processo parlamentare, ma la proposta ha un forte sostegno all’interno della coalizione di governo”, ha detto Wolfango Piccoli, co-presidente della società di consulenza Teneo, in un comunicato stampa. “Se non ci saranno emendamenti significativi prima dell’approvazione del Parlamento, è probabile che la tassa retroattiva verrà contestata in tribunale”.
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