In occasione di un nuovo femminicidio, si apre il dibattito su pene più severe per comportamenti violenti contro le donne. I provvedimenti dall’aula alla decisione del tribunale
Si tratta di un nuovo tragico caso di femminicidio in Italia: Giulia Cecchetin è stata assassinata dall’ex compagno Filippo Touretta pochi giorni prima della laurea. Filippo era geloso di lei, non poteva accettare che la sua ragazza fosse più socievole, educata e sicura di sé. C’è una grande tristezza in Italia.
L’autore del reato è stato arrestato in Germania vicino a Lipsia e nei prossimi giorni dovrebbe essere estradato a Roma. Il padre della sfortunata ragazza ha trovato la forza di fare appello a tutte le donne vittime di violenza verbale e fisica: “Parlate, raccontate quello che state passando, solo così potrete salvare la vostra vita”, ha detto significativamente.
Dall’inizio dell’anno in Italia si sono verificati 105 femminicidi. Quasi tutte le donne sono state uccise da ex e attuali partner o da persone a loro vicine.
Modelli positivi nelle scuole
La stampa e migliaia di internauti scrivono oggi che occorre finalmente una risposta concreta per combattere efficacemente questo terribile fenomeno. Secondo il quotidiano La Repubblica, dopodomani il governo georgiano presenterà ufficialmente alla Meloni una nuova iniziativa.
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara vuole che siano più di dieci incontri all’anno in ogni aula scolastica con psicologi, assistenti sociali e internet influencer. L’obiettivo è che i bambini comprendano concetti come il rispetto e la vera uguaglianza, ma anche trovino una piattaforma per parlare dei loro potenziali problemi. Inoltre, la promozione di standard positivi che prendano le distanze dalla cultura della violenza, della coercizione e da un modello tossico e patriarcale. Secondo la stampa sarebbero invitati a partecipare attori e cantanti famosi come punti di riferimento per i giovani.
Nel frattempo, le nuove e più severe misure per punire la violenza contro le donne dovrebbero essere finalmente approvate dal Senato di Roma la prossima settimana. È previsto l’adozione di un braccialetto elettronico e il divieto di rapporti sessuali con donne non appena si constati un comportamento violento. Cioè, prima che la situazione diventi davvero pericolosa e sfugga al controllo. Queste nuove misure includono la possibilità di arresto immediato degli uomini con comportamenti violenti sulla base delle denunce dei loro attuali o ex partner e sulla base di prove. Infine, l’attenzione si concentrerà su una specializzazione ancora maggiore dei giudici, degli agenti di polizia e dei pubblici ministeri che si occupano di questo enorme problema sociale.
Fonte: DW – Theodoros Andreadis-Syngelkis, Roma
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