questo sarà il nuovo governo di coalizione con il centrosinistra

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Il nuovo esecutivo sarà distribuito con 11 ministri del Movimento Cinque Stelle e nove del Pd, oltre ad avere un nuovo ministro degli interni indipendente.

La crisi politica italiana sta volgendo al termine. E ha un netto perdente: Matteo Salvini. L’incertezza delle ultime settimane intorno all’esecutivo di Roma sta volgendo al termine, dopo un costoso e laborioso accordo tra il Movimento Cinque Stelle antisistemico (M5S) e il Partito Democratico (PD) progressista.

Il presidente del Consiglio, Giusseppe Conte, ha annunciato l’elenco dei futuri ministri del governo dopo l’incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Emerso dall’ombra settimane dopo aver rassegnato le dimissioni e aver superato il veto del Pd durante la trattativa con il M5S, Conte è passato dall’essere un “burattino” a una figura chiave per il suo Paese.

Il Consiglio dei ministri sarà composto da 11 membri del M5S e nove del Pd di centrosinistra. Il ministero della Salute cadrà nelle mani di una terza parte, il gruppo di sinistra Free and Equal. Si inserisce anche la figura di Luciana Lamorgese responsabile del ministero dell’Interno.

Questa figura ha un profilo di consenso tecnico e neutrale. Lamorgese è stato funzionario statale di carriera per diversi decenni e ha lavorato per diversi anni al Ministero dell’Interno, nei governi di centrodestra e di centrosinistra.

Nell’esecutivo continuerà anche Luigi Di Maio, ma questa volta con uno dei portafogli più importanti alle sue dipendenze, quello degli Affari Esteri. Il leader del M5S ha condotto per settimane la trattativa con Nicola Zingaretti, leader del Pd. In esse ha mantenuto Giuseppe Conte come figura chiave del suo esecutivo ed è riuscito a scavalcare la volontà del PD di porre il veto.


I socialdemocratici PD hanno vinto due dei cinque portafogli importanti. La difesa sarà occupata da Lorenzo Guerini, incarico che nel precedente esecutivo formato da M5S e Lega era in mano all’antisistema, e l’economia sarà occupata da Roberto Gualtieri, anche lui del Pd. Qualcuno fondamentale per dare credibilità all’economia italiana maltrattata di fronte a Bruxelles e al Fmi.

Il compito di riconciliarsi con un “nemico comune”

I due partiti che ora formano il governo erano ferventi nemici appena un mese e mezzo fa. Il M5S è arrivato in Italia proprio per mettere fine all’establishment e alla politica classica, rappresentata nel Pd di Matteo Renzi. Ma erano uniti dalla loro animosità e terrore verso il potere accumulato da Matteo Salvini e dai suoi piani per raggiungere il governo.

La questione ora è se questa unione di fronte al “nemico comune” sarà in grado di assicurare loro un governo duraturo e senza convulsioni. Per ora il prossimo autunno per l’Italia è fondamentale approvare i bilanci 2020, riferire all’Unione Europea e realizzare le riforme che Di Maio chiede da mesi, come la riduzione del numero dei parlamentari.

Si può lasciare indietro un popolare Matteo Salvini?

Un’altra delle sfide del nuovo esecutivo italiano è sapere se è possibile porre fine alla politica migratoria e populista perpetrata nel corso di quest’anno dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. I postulati dei due nuovi soci di governo si oppongono, ma la popolarità di cui gode Salvini per il suo modo di agire è enorme.

Il governo dovrà fare i conti con la dicotomia di invertire radicalmente tutte le politiche di estrema destra di Salvini in materia di migrazione e sicurezza delle frontiere, a rischio di provocare grandi polemiche politiche, o di perseguire riforme moderate.

Salvini ora passa nell’ombra come leader dell’opposizione, che gli darà meno visibilità mediatica, ma che può anche dargli la forza per attaccare un governo di cui non fa più parte e che, se si osserva una certa instabilità, sarà possibile usufruirne.

Con Reuters ed EFE

Arduino Genovesi

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