Senza pretendere di attaccare il suo 16esimo mondiale tra i favoriti, La Roja intende approfittare di una nuova generazione di talenti per confermarlo il suo ritorno alla ribalta.
Il suo 3° posto all’ultimo Europeo (eliminato ai rigori dall’Italia), la sua finale nella Nations League 2021 (contro la Francia 1-2), la sua qualificazione alle Final Four della prossima edizione sono la testimonianza di una ripresa spagnola da confermare arrivato a .
Sconfitto solo tre volte in due anni, dodici anni dopo la sua unica incoronazione, La Roja inizia a sognare una nuova epopea mondiale. Conclusa l’epoca d’oro del 2008-2012, ancora rappresentata dalla presenza di Busquets e Alba, Luis Enrique ha affidato le redini della selezione a una nuova generazione.
La domanda non è più se Pedri, Gavi, Garcia, Pino, Torres o Fati abbiano talento perché ne sono impregnati, ma se l’esame del Qatar non arrivi un po’ troppo presto per loro. La promessa è grande, ancora guidata in gran parte dal fantastico lavoro a La Masia, il centro di allenamento del Barcellona, ma anche da una cultura del gioco che ora viene adottata dalla maggior parte dei grandi club della Liga.
Ma se nel 2021 incontrano il realismo italiano e poi francese, potrebbero rivelarsi ancora prematuri con reali debolezze, soprattutto nell’organizzazione difensiva ma anche nella rifinitura e in una leadership troppo incerta. In quest’ultimo ambito, fondamentale per un lungo viaggio, le eliminazioni al 1° round dei Mondiali 2014 e agli ottavi di Euro 2016 e Mondiali 2018 non hanno ancora consentito a La Roja di rilasciare nuove locomotive.
In un girone omogeneo in cui nessun avversario dovrebbe essere escluso, la Spagna andrà alle semifinali dei Mondiali 2010 con un certo vantaggio psicologico sulla Germania, l’altra grande favorita, sconfitta nella finale di Euro 2008 (1 -0) (1:0) e più recentemente (novembre 2020) con 0:6 nella Nations League! Data la potenza dei tedeschi, la tecnica del movimento e la vivacità spagnola avevano fatto la differenza.
Vantaggio psicologico sulla Germania…
Il contrasto di stile rimarrà lo stesso il 27 novembre ad Al-Khor per uno dei più grandi shock della prima fase, che toccherà due paesi in piena transizione, impazienti per l’ascesa finale di una nuova generazione. Di fronte al 4-2-3-1 tedesco o giapponese, al 4-4-2 costaricano, è proprio la fedeltà al 4-3-3 che ha reso celebre che La Roja intende tornare a essere una squadra vincente non solo una squadra che fa girare la palla senza riuscire a ferire l’avversario. Per andare lontano, Luis Enrique dovrà rapidamente produrre un quadro stabile, come potrebbe essere l’asse Casillas Puyol Xavi Iniesta Villa all’inizio degli anni 2000 20 anni dopo, per l’intera generazione di Azpilicueta, Koke, Morata, Carvajal o Llorente che non mangiavano altro che pane nero, è diventato imperativo che altri leader affermassero la loro autorità.
Il suo calendario
23 novembre: Spagna Costa Rica alle 17:00
27 novembre: Spagna Germania alle 20:00
1ah Dicembre: Giappone Spagna alle 20:00
Come si è qualificata la Spagna?
Testa a testa con la Svezia, dove avevano perso l’andata (1-2), gli spagnoli si sono poi assicurati il minimo decisivo prima della finale del girone dell’ultima giornata a Siviglia. È stato un gol di Morata all’86’ (1-0) ad assicurargli il primo posto, non senza averlo fatto negli ultimi minuti in Grecia (1-0), Kosovo (2-0) o Georgia (2-1). ).
Il giocatore da guardare: Pedri, un talento preso di mira dalle telecamere di tutto il mondo
Il piccolo prodigio dell’FC Barcelona ha già brillato all’ultimo Euro. Pedro Gonzalez Lopez, detto “Pedri”, festeggia il suo 20esimo compleanno tra la partita del Costa Rica e quella della Germania (25 novembre) e avrà modo di confermare di essere di fatto il leader dell’offensiva su cui tutta la Spagna dopo le sue dimissioni attendono la generazione Iniesta/Xavi.
Il numero: 18
Il più giovane nazionale spagnolo della storia, Gavi, aveva solo 17 anni e 62 giorni quando ha ricevuto la sua prima presenza il 6 ottobre 2021. Avrà poco più di 18 (e 3 mesi) per giocare la sua prima partita di Coppa del Mondo.
La nostra prognosi
Nonostante la sua bella EM (semifinale), la sua finale di Nations League, La Roja è un outsider e non uno dei favoriti in Coppa del Mondo. In piena transizione con un sacco di giovani, la sua salvezza sembra dipendere dalla sua classifica in questo Gruppo E e dalla prospettiva di evitare o meno il Brasile nei quarti di finale.
Tom Boisy
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