Ibrahimovic affronta il Manchester United e la loro ‘piccola mentalità chiusa’

Nella sua nuova autobiografia, Zlatan Ibrahimovic, ex giocatore dei Red Devils, attacca con veemenza il modo in cui il Manchester United tratta i suoi giocatori. In particolare, con un gustoso aneddoto su un succo di frutta che ha dovuto pagare in albergo.

Nel contesto della guerra aperta tra Manchester United e Cristiano Ronaldo, le parole di Zlatan Ibrahimovic hanno un’eco particolare. Nella sua ultima autobiografia, l’attaccante svedese, capocannoniere dei Red Devils per due anni (2016-2018), attacca apertamente il club inglese e il modo in cui tratta i propri giocatori.

>> Conflitto tra Ronaldo e Manchester United: tutte le informazioni LIVE

“Una cosa mi ha sorpreso: tutti pensano che lo United sia un top club, uno dei più ricchi e potenti del mondo e dall’esterno è difficile non crederlo. scrive in particolare l’attuale giocatore del Milan, nelle osservazioni riportate da l’atleta. A sostegno del suo discorso, l’ex parigino usa l’esempio di un gustoso aneddoto sul minibar di un albergo.

“Un giorno ero in albergo con la squadra prima di una partita. Avevo sete, così ho aperto il minibar e ho bevuto un succo di frutta”, racconta Ibrahimovic nella sua autobiografia. Abbiamo giocato, poi siamo tornati a casa. È passato del tempo. Arriva la mia busta paga. Di solito non li guardo. Li faccio solo alla fine dell’anno per vedere cosa entra e cosa esce. Ma questa volta non so perché, ero curioso e mi sono reso conto che mi hanno tolto 1 sterlina dal mio stipendio mensile”.

“Sono i dettagli che fanno la differenza e meritano il rispetto dei giocatori”

Lo svedese ha poi chiamato team manager dal Manchester United per chiedergli perché questi soldi gli erano stati sottratti. “Il team manager ha guardato oltre e ha detto: ‘Quello era il succo di frutta del minibar. Qui devi pagare quando ordini qualcosa.’”

“Non sono andato in albergo di mia spontanea volontà, Ibrahimovic si lascia trasportare dal suo libro. Non ero in vacanza. Era il mio lavoro. Ero lì per il Manchester. Quando dovevo giocare e avevo sete. ” , devo bere. Non posso andare in campo disidratato. Una cosa del genere non sarebbe mai accaduta in Italia. Sono i dettagli che fanno la differenza e meritano il rispetto dei giocatori”. Non sarà Cristiano Ronaldo a contraddirlo.

Casimiro Napolitani

"Comunicatore. Studioso professionista del caffè. Fanatico della cultura pop esasperante e umile. Studente devoto. Amichevole drogato di social media."