Italia: si riapre il caso dell’omicidio di Pasolini per mafia (?).

Il famoso attore, poeta, scrittore e regista italiano è stato assassinato il 2 novembre 1975 sulla spiaggia di Ostia vicino a Roma

Pier Paolo Pasolini – il leggendario attore, poeta, scrittore e regista italiano – è stato assassinato il 2 novembre 1975 sulla spiaggia di Ostia vicino a Roma, e il crimine è stato a lungo considerato un omicidio per vendetta in stile mafioso.

Dell’omicidio fu accusato uno – Giuseppe (Pino) ​​​​Pelosi – che inizialmente confessò l’omicidio ma ritrattò la sua confessione nel 2005, sostenendo che ignoti avevano ucciso Pasolini.

L’inchiesta sull’omicidio di Pasolini è stata ripresa dopo l’impeachment di Pelosi e c’erano indicazioni che l’omicidio fosse stato commesso da ricattatori che avevano rubato alcune bobine del film “Salo, o 120 giorni a Sodoma” e Pasolini aveva in programma di incontrarli a Stoccolma.

All’epoca, i giudici stabilirono che le nuove prove non erano sufficienti per riaprire il caso.

Pasolini fu assassinato il 2 novembre 1975 sulla spiaggia di Ostia – Fu investito più volte dalla sua stessa auto e parte del suo corpo fu bruciato con la benzina dopo la sua morte

Ora, secondo la Commissione Parlamentare Antimafia Italiana e un’indagine da essa condotta, è emerso che l’omicidio di Pier Paolo Pasolini potrebbe in realtà essere collegato al furto di spezzoni della sua opera cinematografica.

Secondo l’inchiesta, Pasolini potrebbe essersi recato a Ostia, la zona costiera di Roma dove è stato assassinato, per restituire a sé, anziché alla Svezia, il materiale rubato.

“In questo possibile sviluppo sarebbe coinvolta la criminalità organizzata come la potente banda dei Maliana a Roma”, sottolinea la commissione parlamentare italiana.

I Commissari esprimono l’auspicio che emergano nuove prove rilevanti, almeno per esaminare il caso da una prospettiva storica se non giudiziaria.

Con informazioni da Wikipedia – APE

Fonte: skai.gr

Giacinta Lettiere

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