Novaya Gazeta: Contro le risoluzioni sulla Russia nel Parlamento europeo, principalmente i partiti radicali e populisti

L’attuale convocazione del Parlamento europeo è stata costituita nel 2019 e da allora, fino al gennaio 2023, ha votato un totale di 22 risoluzioni direttamente correlate alla violazione dei diritti umani in Russia, alla guerra in Ucraina e alle sanzioni imposte alla Russia.

Durante questo periodo, su 705 deputati del PE, 531 deputati (75%) hanno votato in media a favore di queste risoluzioni. In media poco più di 40 parlamentari (6%) hanno votato contro e altrettanti (6%) si sono astenuti.

I membri, oltre a queste tre opzioni, hanno anche la possibilità di non presentarsi al voto o di non premere nessuna delle tre opzioni offerte sul dispositivo di voto elettronico.

Secondo i dati sui voti totali analizzati da Novaya Gazeta, per quanto riguarda tutte le risoluzioni del Parlamento europeo, una media del 4,3% dei parlamentari ha utilizzato questa opzione.

Tuttavia, questo tasso era tre volte superiore quando si votava sulle risoluzioni relative alla Russia. Il portale ritiene che non si tratti certo di un caso e che alcuni deputati abbiano scelto consapevolmente la possibilità di non dichiararsi sugli atti relativi alla Russia.

I parlamentari dei partiti populisti e radicali hanno votato più spesso di altri contro risoluzioni che criticavano il regime del presidente russo Vladimir Putin. Tra loro ci sono l’estrema destra Alleanza nazionale francese e l’estrema destra Alternativa tedesca per la Germania (AfD).

Si dice che i parlamentari della sinistra radicale greca Syriza e del Partito della Libertà austriaco di estrema destra siano un po’ più cauti e raramente votino apertamente contro, ma spesso si astengono.

“E, sebbene possa sembrare controverso includere il partito al potere in Polonia Legge e giustizia (PiS), dato il sostegno della Polonia all’Ucraina, i dati mostrano che i suoi parlamentari erano tra i più propensi a votare. astenersi dal voto”, secondo Novaja Gazeta.

Il portale scrive anche che ci sono una serie di altri piccoli partiti “utili” per il Cremlino ei cui deputati, di regola, votano contro qualsiasi risoluzione diretta contro la Russia.

Si tratta di due deputati dei partiti comunisti di Grecia e Portogallo, e due deputati del partito nazionalista ceco, Libertà e Democrazia Diretta anti-migranti.

“Tali azioni di piccoli partiti non possono influenzare la decisione finale, ma danno comunque ai media statali russi l’opportunità di affermare che non c’è unità in Europa”, scrive il portale.

Prima dell’attacco all’Ucraina, anche i parlamentari del partito populista ungherese Fidesz e della Lega italiana di destra hanno scelto per lo più di astenersi quando hanno votato risoluzioni critiche nei confronti della Russia.

L’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi, ora eurodeputato del suo partito Forza Italia, ha una tattica leggermente diversa. Berlusconi ha votato per le risoluzioni del Cremlino solo due volte. Non era nemmeno presente a 15 voti su un totale di 22.

Dal 2019 al 2022, Berlusconi ha perso il 30% di tutte le sessioni del PE, ma è stato assente da più di due terzi delle sessioni in cui l’argomento era la Russia.

Arduino Genovese

"Typical communicator. Infuriatingly humble Twitter enthusiast. Zombie lover. Subtly charming web geek. Gamer. Professional beer enthusiast."