I principali mercati europei si sono mossi con piccoli cambiamenti ma in territorio positivo poiché i nuovi dati sull’occupazione negli Stati Uniti hanno rafforzato lo scenario di tassi di interesse più elevati.
In particolare, l’indice paneuropeo Stoxx 600 ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,08% a 460,98, forse aiutata dalla nuova dichiarazione della Federal Reserve secondo cui la Fed non ha “ancora alcuna decisione” sul suo prossimo rialzo dei tassi.
I settori dei materiali e della tecnologia sono saliti mentre i venditori si sono concentrati principalmente sulle società immobiliari.
I tedeschi sono nei singoli comitati europei DAX Gli inglesi registrano un aumento dello 0,45% a 15.631 unità FTSE100 leggermente rafforzato dello 0,1% a 7.929 unità, mentre o CAK 40 in Francia ha chiuso in leggera perdita dello 0,2% a 7.324 unità.
Il quadro è stato relativamente migliore nei mercati della regione, dove in Italia il FTSE MIB è salito dello 0,58% chiudendo a 27.911 punti, così come lo spagnolo Capricorno 35 che guadagna lo 0,54% chiudendo a 9.466 unità.
Con gli sviluppi economici seguiti dagli investitori, il Dati diffusi oggi da Eurostat ha mostrato che l’economia della zona euro non si è espansa né si è contratta alla fine del 2022 quando la Banca centrale europea ha effettuato forti aumenti dei tassi per combattere l’inflazione.
In particolare, il PIL della zona euro è rimasto invariato trimestre su trimestre nel quarto trimestre del 2022 rispetto alla precedente stima di crescita marginale dello 0,1%, secondo i dati diffusi oggi da Eurostat.
Tuttavia, gli analisti non escludono che la contrazione economica si rifletterà nel primo trimestre del 2023, poiché i continui aumenti dei tassi di interesse europei continuano a esercitare pressioni sull’attività economica.
Il sentimento degli investitori è stato generalmente cauto dopo il discorso di ieri al Congresso di Jay Powell, che ha avvertito che la Fed avrebbe continuato ad alzare i tassi e non avrebbe esitato a farlo con incrementi maggiori se avesse scoperto che l’inflazione non stava rallentando abbastanza. Il che ha portato a una piccola svendita a Wall Street.
Nel resto dei dati macroeconomici della giornata, la produzione industriale tedesca è aumentata di un 3,5% più forte del previsto a gennaio contro una stima dell’1,4%.
Allo stesso tempo, però, le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,3%, superando le previsioni di un aumento del 2%. Si noti che le vendite al dettaglio in Germania sono diminuite del 5,3% a dicembre.
“Evangelista zombi malvagio. Esperto di pancetta. Fanatico dell’alcol. Aspirante pensatore. Imprenditore.”