RTS :: Politica :: Attuazione dell’Accordo di Bruxelles

Il primo ministro delle istituzioni provvisorie Aljbin Kurti informa i parlamentari a Pristina. Spiega perché per lui il piano franco-tedesco, cioè quello europeo per risolvere la questione del Kosovo, è accettabile.

“Gli emissari internazionali che hanno accompagnato il mediatore Lajcak, vale a dire i rappresentanti americani, tedeschi, francesi e italiani, mi hanno chiarito che la proposta era ‘prendere o lasciare’ e che non era La loro posizione era che l’intero della diplomazia e degli apparati politici dei Paesi da cui provengono si pone a favore dell’adesione del Kosovo alle organizzazioni internazionali e non aspettarsi un “no” dal Kosovo, perché significherebbe che abbiamo scelto la strada del confronto con loro”, ha detto il primo ministro Aljbin Kurti a Pristina.

Anche la questione della ZSO era all’ordine del giorno. Kurti ricorda che ci sono sei condizioni per il suo allenamento, che ha presentato nella sessione precedente. Belgrado chiede con urgenza un addestramento incondizionato.

“Questa volta, voglio ringraziare i nostri partner perché insistono per istituire la ZSO nel modo in cui abbiamo firmato nel 2013 e nel 2015 e come ne abbiamo discusso alla fine del 2022, e questa è la prossima cosa che deve essere fatta. l’istituzione della ZSO indipendentemente da ciò che dice Aljbin Kurti, si sa cosa è stato firmato e cosa deve essere rimosso e cosa deve essere implementato”, ha affermato il Primo Ministro. Ana Brnabić, rispondendo alle domande dei giornalisti a Dubai.

Chi conosce la situazione nutre dubbi sull’attuazione dell’accordo di Bruxelles.

“E che è una sorta di risparmio di tempo per soddisfare l’attenzione e le richieste dei funzionari europei e americani e per dimostrarsi un attore costruttivo nel dialogo con Bograd. Se la ZSO viene implementata, ma chi rispetta l’accordo di Bruxelles , quindi ciò porterebbe a una de-escalation, che consentirebbe ai serbi di esercitare i loro diritti garantiti e che aprirebbe spazio a Belgrado e Pristina per discutere l’accordo finale su una base più sana”, afferma Stefan Surlić, assistente professore presso la Facoltà di Scienze Politiche.

È stata discussa la situazione nella provincia meridionale alla sessione del consiglio di coordinamento dei servizi di sicurezza.

La conclusione è che, nonostante le numerose sfide e minacce alla sicurezza del Paese, la situazione è stabile ei servizi competenti stanno lavorando per eliminare ogni rischio per la pace.

Arduino Genovese

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