La casa di produzione Ópera 2001 torna al Teatro Bergidum di Ponferrada mercoledì prossimo, 15 marzo, alle 20.15, con ‘Turandot’, di Giacomo Puccini, uno dei grandi brani del repertorio operistico internazionale che, a quasi un secolo dalla sua realizzazione, continua suscitare l’ammirazione degli appassionati, in particolare perché contiene una delle arie di tenore più famose, la ‘Nessun dorma’. Sono in vendita gli ultimi biglietti per questo spettacolo, presentato nella sua versione originale in italiano con sottotitoli in spagnolo.
‘Turandot’ rimase incompiuta alla morte di Puccini e fu completata da Franco Alfano. Ha debuttato nell’aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano. La storia di questa commedia ruota attorno alla fredda e vendicativa principessa di Pechino, Turandot, che mette alla prova tutti i suoi corteggiatori: chi non risponde correttamente a tre enigmi, non solo non può sposarla, ma perde anche la vita.
Il giovane principe di Tartaria, Calaf, se ne innamora a prima vista. Avendo ritenuto tutti gli uomini indegni della sua mano, Turandot chiede ai suoi corteggiatori di rispondere correttamente a tre enigmi. Se falliscono, saranno decapitati. Calaf affronta gli enigmi contro gli avvertimenti di suo padre, rispondendo con successo.
Nel terzo atto dell’opera viene eseguita una delle arie di tenore più note, la ‘Nessun dorma’ (Non dorma nessuno), che rappresenta la vittoria dell’amore sull’odio. Nessun Dorma è l’aria più traboccante di speranza trionfante cantata dal principe Calaf dell’opera Turandot del maestro Giacomo Puccini.
L’origine di Turandot può essere fatta risalire a un poema persiano del XII secolo intitolato Le sette bellezze. La vicenda viene ripresa all’inizio del Settecento in un’antologia francese di novelle. Nel 1762 il drammaturgo italiano Carlo Gozzi trasformò la storia in un’opera teatrale che incorporava elementi della “commedia dell’arte” con personaggi del teatro delle maschere. Questa commedia era già stata ricreata nel XIX secolo dal drammaturgo tedesco Friedrich Schiller nel ruolo di “Turandot, principessa della Cina”, messa in scena da Goethe al teatro di Weimar. Il testo dell’opera di Puccini si basa su una traduzione italiana di quest’opera.
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