Liz Lamoureux vivrà un momento magico in Nuova Zelanda

SOPRAVVISSUTO. Cinque anni dopo aver partecipato all’International Dragon Boat Festival in Italia, Liz Lamoureux ha la possibilità di rivivere questa esperienza unica al prossimo raduno mondiale dello stesso tipo in Nuova Zelanda dal 10 al 16 aprile.

Questa competizione nautica, rivolta alle donne sopravvissute al cancro al seno, ha un carattere speciale per il legame che unisce le partecipanti.

“Vale la pena esserci solo il giorno dell’inaugurazione. La cerimonia dei fiori in onore del defunto e la canzone dedicata alle persone in lutto sono momenti molto commoventi”, afferma Magogoise, 58 anni.

Dalla palla alla barca del drago

Grande atleta e orgogliosa concorrente, Liz Lamoureux è stata introdotta alla disciplina del dragon boat – un po’ contro la sua volontà – nel 2015 quando le è stato diagnosticato un cancro al seno triplo negativo.

Una cosa tira l’altra quando viene a sapere dell’esistenza delle Phénix de la Rose des vents, un gruppo di donne che si allenano ogni settimana per gareggiare in regate marittime e che hanno in comune il fatto di essere sopravvissute al cancro.

Abituata a sport più tradizionali come la palla o il ciclismo – che pratica ancora, tra l’altro – si è comunque appassionata al gioco e ha sviluppato rapidamente una passione per il canottaggio. In inverno, si allena persino nella piscina coperta di Montreal.

Questo entusiasmo la porterà a molte competizioni con il team Phénix, compreso il 2018 in Italia.

Tuttavia, a causa della pandemia, nel frattempo non si sono svolti altri festival internazionali. Liz Lamoureux ha quindi atteso con impazienza l’incontro del 2023.

“Volevo anche tornare per la mia amica Diane Gince che avrebbe dovuto essere con il nostro team nel 2018 ma ha dovuto rinunciare un mese prima dell’evento a causa di una ricaduta. Gli ho fatto promettere che un giorno saremmo tornati insieme”, dice.

Equipaggio internazionale

Poiché i Phénix non potevano inviare una squadra al completo in Nuova Zelanda, i due Estrien decisero di registrarsi come vogatori “orfani”.

Furono quindi assegnati a una barca a Tampa Bay il cui equipaggio era incompleto. “Ci ritroveremo con altre donne di diverse nazionalità che formeranno una vera e propria squadra internazionale. Promette di essere una grande esperienza”, prevede la signora Lamoureux.

Per quanto riguarda i risultati sportivi attesi, si rivelano piuttosto secondari rispetto all’effettiva missione dell’evento. “Questo festival consente alle sopravvissute al cancro al seno di fare rete, partecipare a seminari, partecipare a un concorso e celebrare la vita”, spiega.

“Che bel progetto per donne che pensavano di non poter più vivere così intensamente”.

Casimiro Napolitani

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