La coppia che avrebbe aiutato l’italiano capo della mafia Matteo Messini Denaro, sfuggito all’arresto per 30 anni, è stato arrestato giovedì nella città della Sicilia occidentale dove era latitante da anni.
La coppia è stata arrestata mentre le indagini sulla rete continuavano il complice che ha protetto Messina Denaro, 60 anni, prima che fosse arrestato in una clinica oncologica a Palermo a metà gennaio.
I carabinieri della task force del ROS hanno arrestato Emanuele Bonafede, nipote del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, e sua moglie Lorena Ninfa Lanceri per favoreggiamento dell’uomo più ricercato d’Italia.
La polizia ha descritto Lanceri come “molto vicino” al capo della mafia trapanese. I militari hanno trovato molte prove che collegano il capo ai Lancieri. Per nascondere la sua vera identità, Messina Denaro l’ha chiamata Diletta. Glielo ha detto nel messaggio che è “il dono della mia vita”.ha detto la polizia, ha riferito l’ANSA.
Matteo Messina Denaro, noto anche come Diabolik (dal nome di un personaggio dei cartoni animati italiano), è un gangster siciliano di Castelvetro. Dopo gli arresti di Bernardo Provenzano l’11 aprile 2006 e di Salvatore Lo Piccolo nel novembre 2007, è considerato uno dei nuovi capi della mafia siciliana.
Denaro, figlio di un boss del crimine, ha ricevuto l’attenzione nazionale il 12 aprile 2001, quando la rivista L’Espresso lo ha messo in copertina con il titolo “Ecco il nuovo capo della mafia”.
Messina Denaro è stato inserito nella lista dei più ricercati come latitante nel 1993. Secondo Forbes, nel 2010 era uno dei dieci criminali più ricercati e potenti al mondo. Con la morte di Bernardo Provenzano nel 2016 e di Salvatore Riina nel 2017, Messina Denaro era il capo indiscusso di tutti i boss all’interno della mafia. Dopo 30 anni di latitanza, viene arrestato il 16 gennaio 2023 nei pressi di una clinica privata del capoluogo siciliano Palermo.
BONUS VIDEO
“Secchione di bacon. Lettore generico. Appassionato di web. Introverso. Professionista freelance. Pensatore certificato.”