I test a Jerez, svoltisi all’indomani del Gran Premio di Spagna vinto da Francesco Bagnaia, sono stati l’occasione per testare due nuovi dispositivi di comunicazione radio.
I piloti hanno potuto provare due dispositivi durante i test che si sono svolti sul circuito di Jerez. Questo progetto a lungo termine mira a stabilire un collegamento radio con i piloti quando sono sulla rotta.
“Nel 2020, i piloti si sono lamentati della scarsa visibilità delle bandiere, del fatto che non sapevano cosa stesse succedendo in pista e che volevano essere avvisati in caso di bandiere, pioggia o incidenti”, spiega Carlos Ezpeleta.
Una prima versione è stata testata a Misano nel 2020 e sono ora in fase di valutazione due nuovi sistemi. Il primo si adatta agli auricolari usati dai piloti, mentre l’altro si adatta perfettamente all’orecchio. Il comfort, il rumore, la durata e l’affidabilità sono di fondamentale importanza e numerosi piloti hanno provato questi dispositivi per fornire un feedback.
In questa fase, il progetto si concentra sul miglioramento della comunicazione in pista tra ufficiali di gara e piloti inviando messaggi di sicurezza del conducente preregistrati attraverso un sistema unidirezionale.
“Abbiamo fatto un test a Misano nel 2020. Tuttavia, i conducenti non erano molto soddisfatti del primo sistema, non si sentivano a proprio agio con esso e con il rumore. Quindi abbiamo optato per i pannelli LED e li abbiamo utilizzati su tutti i circuiti dell’anno scorso, il che è stato un grande successo. I piloti sono molto fiduciosi e penso che abbiamo fatto molti progressi per quanto riguarda le bandiere in generale e la trasmissione di informazioni ai piloti durante le gare e le sessioni”, aggiunge il direttore sportivo di Dorna Sports.
Luca Marini non è convinto dei dispositivi
Pochi dei piloti hanno commentato questo argomento. Fabio di Giannantonio, che non ha provato dispositivi di comunicazione radio, ha spiegato che potrebbe essere “scomodo” per i piloti. Questa sensazione vale anche per Luca Marini, pilota del VR46 Ducati Team, che si spinge oltre.
“Penso che sia impossibile da implementare. Non è pericoloso, ma è impossibile. Non ne abbiamo bisogno. Non abbiamo tempo per respirare, non possiamo parlare. Se senti qualcuno che parla, è molto inquietante. Puoi trasmissione “Riceviamo notifiche sul cruscotto. Non so come si possa ignorare anche questo. Inoltre, non abbiamo pause di riposo, non è come un’auto. Puoi parlarci solo sul rettilineo. Se la chiamata radio è in ritardo, chiude un problema, se freni in curva o litighi con un altro pilota e il messaggio viene inviato, quello può essere un problema”, spiega il pilota italiano.
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