Come gli italiani si sono costretti a smettere di fumare

La Legge Sirki, dal nome dell’allora Ministro della Salute che vent’anni fa introdusse in Italia una legge che vietava il fumo indoor nel gennaio 2023, scatenò feroci attacchi alle multinazionali produttrici di sigarette, ma anche la soddisfazione dei cittadini che riconobbero che questa Legge tutela la loro salute e quindi la loro vita.

La situazione è sicuramente cambiata in questi vent’anni, anche se la pandemia ha portato ancora una volta ad aumentare il numero dei fumatori.

“La situazione è molto migliorata e gli italiani si sono abituati a non fumare con le finestre chiuse e sono infastiditi dal fumo nei ristoranti dei Paesi dove è consentito”. la pandemia. In Italia fumano più uomini che donne e significativamente di più nel sud del Paese che nel nord.

Le malattie associate al fumo includono, soprattutto, il cancro ai polmoni, l’ostruzione bronchiale, lo sviluppo di enfisema, l’aggravamento di malattie croniche come l’asma, ma anche una serie di malattie del sistema cardiovascolare: rischio di infarto o ictus, peggioramento della demenza, che colpisce la fertilità e il fumo sono anche associati a tumori del pancreas, del fegato e dello stomaco”, afferma il dott. Francesca Puggioni, specialista in malattie respiratorie dell’ospedale Humanitas Milano.

Anche la professoressa Francesca Puggioni ha spiegato la nocività delle sigarette elettroniche.

“Sfortunatamente, le persone hanno l’idea sbagliata che le sigarette elettroniche siano meno pericolose. Con i liquidi non siamo esposti al catrame ma al vapore pieno di nicotina e la confezione non dice quale percentuale di nicotina contenga, quindi le persone ne consumano molta di più. Le conseguenze sono le stesse, l’unica differenza è se ci troviamo in uno spazio chiuso o aperto. Il danno del fumo è proporzionale alla concentrazione di sostanze inquinanti nell’aria e all’abitudine, cioè se si è esposti al fumo passivo quotidianamente o solo saltuariamente. “Recenti ricerche hanno dimostrato che 20 sigari al giorno riducono di 4,6 anni l’aspettativa di vita delle persone che hanno iniziato a fumare a 25 anni e che ogni settimana il fumo costa un giorno di vita”, sottolinea Pujonieva.

Sono stati aperti numerosi centri per smettere di fumare, consentendo un monitoraggio più attivo delle persone che fumano.

Il ministro della Salute italiano Skilacci ha annunciato che proporrà un divieto di fumo a livello nazionale in molti luoghi pubblici, il divieto di fumare sigarette elettroniche al chiuso e il divieto di pubblicizzare qualsiasi cosa contenga nicotina.

Giacinto Udinesi

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