Kurti non userà ‘l’ombrello’ di Kfor per azioni unilaterali

La missione Nato non può e non deve essere vista come un ombrello sotto cui nascondersi dopo azioni unilaterali che sconvolgono equilibri molto precari, ha detto il generale Ristuccia in un’intervista a un quotidiano italiano Corridori di formaggio.

Ha aggiunto che l’intera comunità internazionale aveva consigliato a Kurti di non nominare sindaci albanesi non riconosciuti dalla maggioranza serba.

“Un’altra azione unilaterale del governo di Pristina è stata l’uso della forza senza consultarci, il che ha reso necessario il nostro intervento per evitare una tragedia”, ha detto Ristuca.

Alla domanda di un giornalista se si trattasse di una “decisione legittima del governo che agisce sul proprio territorio”, il comandante della KFOR ha affermato che non si deve fingere che si tratti di una situazione normale e che non è la prima volta che vengono prese decisioni adottati senza previo coordinamento con Kfor e le parti interessate.

“Si tratta di un approccio che non incoraggia certo la fiducia reciproca. Le conseguenze negative di tali azioni vanno sempre valutate. Quando mi ha parlato, il premier Kurti ha sempre concordato con questo approccio”, ha detto Ristuccia, e quando gli è stato chiesto perché Kurti non l’ha fatto Per comportarti così, ha detto che devi chiederlo a Kurti.

“La situazione attuale è il risultato di una serie di crisi”

Commentando la risposta del Primo Ministro delle Istituzioni temporanee secondo cui “il Kosovo è uno Stato indipendente che non può cedere al ricatto dei teppisti”, il comandante della KFOR ha affermato che i membri della missione sono preoccupati per la sicurezza, la stabilità e la libertà di movimento per entrambi i gruppi etnici.

Ha detto di non giudicare le decisioni politiche, ma ha il dovere di vigilare sulle loro conseguenze, “che in un contesto così delicato possono facilmente portare all’escalation, come abbiamo appena visto”.

“La situazione che stiamo affrontando è il risultato di una serie di crisi che si sono accumulate nel tempo. gruppi e chi li rappresenta.Ogni equilibrio raggiunto con grande fatica, crisi dopo crisi, diventa sempre più precario”, ha detto Ristuca.

Tuttavia, ha detto che la responsabilità non è solo da una parte, ma né Belgrado né Pristina sono in grado di capitalizzare i traguardi raggiunti negli anni precedenti. “Appena c’è un accordo, va attuato. Ma senza alcun dialogo, rimane lettera morta sulla carta”, ha dichiarato il comandante della KFOR.

Ha sottolineato che negli ultimi 20 anni sono stati raggiunti traguardi importanti, anche in termini di pacifica convivenza, ma dal 2021 si sta tornando indietro.

Ristuća ha affermato che le “politiche estremiste” hanno minato la stabilità tra i due gruppi etnici. Alla domanda sul rischio di un’ulteriore escalation della situazione, Ristuča ha affermato che l’intervento della KFOR ha avuto solo un effetto a breve termine e che, attraverso un’azione diplomatica, la Serbia e il cosiddetto Kosovo stanno ricominciando a dialogare.

“Speriamo che questo ritardo venga utilizzato per avviare veri negoziati”, ha affermato il comandante della KFOR.

Arduino Genovese

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