La Plata (Argentina), 10 giugno. Il momento è giunto: le squadre di Uruguay e Italia lotteranno per la gloria questa domenica dopo quasi un mese di brillantezza – e le delusioni di chi ha lasciato presto – delle future stelle in Argentina.
Sarà la volta di Fabricio Díaz, Cesare Casadei, Sebastián Boselli, Tommaso Baldanzi, Anderson Duarte, Samuel Giovane e tanti altri. Salteranno tutti sul prato dell’Estadio Único Diego Armando Maradona per lottare per un titolo che il loro paese non è mai riuscito a vincere.
Prima che fosse lo stesso “Pelusa”, Lionel Messi, Paul Pogba, Sergio Agüero, Dominic Solanke, Juan Román Riquelme, Paulo Silas, Erling Haaland e tanti giocatori che hanno brillato in un torneo iniziato nel 1977.
Sono state 11 le squadre che l’hanno vinta. Argentina e Brasile hanno avuto il compito di mostrare al mondo il talento sudamericano vincendo undici delle 22 edizioni finora disputate.
Ora sarà l’Uruguay che proverà a portare a casa una coppa che non ha vinto e ad estendere il dominio della regione in questo torneo. L’Italia vuole impedirlo.
Per Celeste sarà una rivincita in cui cercheranno di far rispettare questa massima che “la terza volta è il fascino”. I sudamericani hanno raggiunto le finali di Malesia 1997 e Turchia 2013 e in entrambi i casi si sono dovuti accontentare della medaglia d’argento.
L’Italia, infine, gioirà di giocare una finale dopo aver realizzato lo stesso motto nell’ultima vittoria contro la Corea del Sud, dove ha sigillato il biglietto per la finale dopo essere caduta nelle semifinali degli ultimi due tornei giocati. .
Lo farà incoraggiato da un pubblico che lo ha accompagnato durante tutto l’evento, anche se in questa materia dovrà partire da un’inferiorità, poiché sono migliaia le persone che hanno già attraversato o attraverseranno il Río de la Plata questo fine settimana per favorire la selezione di un Paese che vive, sente e respira calcio come pochi altri.
In campo Luciano Rodríguez è stato esonerato dopo aver scontato due giorni di squalifica e al momento non è chiaro se Marcelo Broli lo farà titolare o punterà ancora sull’XI che ha vinto l’ultima partita.
Oltre a ciò, il tecnico ha sottolineato in conferenza stampa l’importanza di uscire dal 4-3-3 nell’ultima partita per tornare al 4-2-3-1, in modo che l’attaccante del Liverpool o Andrés Ferrari possano sostituire Ignacio Sosa.
Dall’altra parte, si punterà sui gol di Cesare Casadei, il calciatore arrivato al Reading in prestito dal Chelsea, che ha segnato sette gol in sei partite e ha bevuto la Scarpa d’Oro.
Complice anche la bella giocata di Tommaso Baldanzi, il centrocampista che gestisce le corde di una squadra che è stata salda in attacco, ma la cui difesa è stata più debole di quella dell’avversario al servizio.
Un marcatore impressionante, numeri che sono emersi durante il torneo, vittorie notevoli e la forza per superare le avversità sono solo alcune delle chiavi del cammino dell’Uruguay e dell’Italia nella Coppa del Mondo Under 20.
Come potrebbe essere altrimenti, entrambi puntano al titolo ed entrambi lasceranno assolutamente tutto in campo per raggiungerlo. E, mentre entrambi hanno guadagnato il riconoscimento di tutti, solo uno sarà campione del mondo per la prima volta. Vieni il momento.
– Probabili composizioni:
Uruguay: Randall Rodríguez; Rodrigo Chagas, Sebastián Boselli, Facundo González, Alan Matturro; Fabricio Diaz, Damian Garcia; Franco González, Anderson Duarte, Juan Cruz de los Santos; Andrés Ferrari o Luciano Rodriguez. Allenatore: Marcelo Broli.
Italia: Sebastiano Desplanches; Mattia Zanotti, Gabriele Guarino, Daniele Ghilardi, Ricardo Turicchia; Samuel Giovane, Matteo Prati, Cesare Casadei, Tommaso Baldanzi; Francesco Esposito, Giuseppe Ambrosino. Allenatore: Carmine Nunziata.
Arbitro: Glenn Nyberg (SVE). VAR: Fedayi San (SUI).
Orario: 18:00 ora locale (21:00 GMT).
Campo: Estadio Único Diego Armando Maradona, da La Plata.
Santiago Carbone
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