AMP – CELEBRIAMO LA SANTA ANTIMA MARTIRE Dite questa preghiera per la salute e la felicità (VIDEO)

Nato a Nikomedia e cresciuto come un vero cristiano fin dall’infanzia.

“Il suo corpo fu umiliato, la sua mente calmata, l’invidia sradicata, la rabbia domata, la pigrizia bandita; … hai avuto amore per tutti, pace con tutti; Ragionevolezza fra tutti, zelo per la gloria di Dio, impegno pubblico verso tutti”.

Non c’è da meravigliarsi che un uomo di tali virtù sia stato nominato vescovo.

Sant’Antimo fu vescovo a Nicomedia durante il periodo di furiosa persecuzione dei cristiani sotto i malvagi imperatori Diocleziano e Massimiano. Il sangue cristiano fu versato in abbondanza, soprattutto a Nicomedia.

Un anno, nel giorno della nascita di Cristo, 20.000 martiri furono bruciati in un tempio (vedi 28 dicembre). Ciò è accaduto durante l’arcidiocesi di Antim. Ma la persecuzione non finì lì, ma continuò, e molti cristiani furono gettati in prigione e trattenuti lì per tortura e morte.

Antimo si recò in un villaggio dell’Oman, non per sfuggire alla morte, ma da lì per incoraggiare il suo gregge al martirio affinché nessuno si allontanasse per paura. Una delle sue lettere ai cristiani in prigione fu catturata e consegnata all’imperatore Massimiano.


L’imperatore inviò 20 soldati per trovare e portare Antimo. Un vecchio seduto e trasparente venne incontro ai soldati, li condusse in casa e li intrattenne, e solo allora disse che era Antim, quello che stavano cercando. I soldati, stupiti dalla gentilezza di Antim, gli suggerirono di nascondersi e avrebbero detto all’imperatore che non sarebbero riusciti a trovarlo.

Ma Antim rispose che non doveva permettere che il comandamento di Dio fosse infranto con una menzogna e che la sua vita fosse salvata, ma che avrebbe dovuto andare con i soldati. Lungo la strada, tutti i soldati credettero in Cristo e furono battezzati da Antim. Fu portato davanti all’imperatore Antimus, torturato a lungo e furiosamente e infine massacrato con un’ascia.

Loda il Signore e riposa nel Signore all’inizio del IV secolo.

Giacinto Udinesi

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