Il governo italiano punirà con il carcere chi non manda i propri figli a scuola

Il governo di Giorgia Meloni prevede di punire con la reclusione fino a due anni i genitori che non mandano i figli a scuola / Foto: Archivio.

Lo ha decretato giovedì il Consiglio dei ministri italiano punire i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo con una pena detentiva fino a due anni, nell’ambito di un pacchetto di misure per contrastare la delinquenza minorile.

«Viene rafforzata la sanzione per i genitori che non mandano a scuola i figli, che prima erano puniti come reato e ora lo eleviamo al rango di delitto con la pena detentiva», ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, presentando in un convegno è stato diffuso un comunicato stampa sul cosiddetto decreto contenente “misure urgenti per contrastare il disagio giovanile, la povertà educativa e la delinquenza minorile”.

«Responsabilizzando in questo modo i genitori pensiamo di aiutare i minori», ha sottolineato Nordio, illustrando uno dei 14 articoli del decreto con cui il governo vuole attaccare i minori. “piaga della delinquenza giovanile”.

“Cerchiamo di coniugare l’esigenza di reprimere la delinquenza minorile con l’esigenza di consentire a chi ha commesso reati di seguire un percorso che non sia solo punitivo, ma riabilitativo”, ha aggiunto il ministro.

La giustizia indaga sulla responsabilità di una banda di adolescenti nello stupro di gruppo di due ragazze nella periferia di Napoli Archivio fotografico
La giustizia indaga sulla responsabilità di una banda di adolescenti nello stupro di gruppo di due ragazze nella periferia di Napoli/Foto: Archivio.

Il decreto fa parte della risposta dell’Esecutivo che dirige Giorgia Meloni ad una serie di reati commessi da bande di adolescenti, tra cui un episodio indagato come stupro di gruppo di due ragazze di 10 e 12 anni nella periferia di Napoli, oltre ad una violenza sessuale contro una ragazza di 19 anni da parte di un gruppo di sette adolescenti in Sicilia.

Cosa dice la norma?

Il testo prevede diverse disposizioni e nasce, come indicato in premessa, dalla “straordinaria necessità e urgenza di programmare interventi infrastrutturali per fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e miseria giovanile nel territorio del comune di Caivano”, dove ha commesso l’aggressione alle due ragazze.

L’iniziativa cita tra i suoi obiettivi anche la “necessità di rafforzare le misure a tutela del rispetto dell’obbligo scolastico“.

“Per questo puntiamo sui genitori, perché spesso la tendenza alla criminalità dei giovani è data dall’adesione alla criminalità delle loro famiglie”, ha dichiarato il ministro della Giustizia.

Secondo Nordio e poi ministro dell’Interno, Matteo Piantedossi, Il decreto non prevede l’abbassamento dell’età della responsabilitàma viene piuttosto introdotto un sistema di ammonizioni da parte della polizia per i giovani tra i 12 ei 14 anni che commettono reati considerati gravi come il furto aggravato, oltre ad una sanzione amministrativa nei confronti dei genitori, che potrebbe comprendere anche la soppressione dei sussidi.

Nordio ha invece indicato: La norma stabilisce che si applicherà la carcerazione preventiva nei casi in cui i minori imputati siano considerati a rischio di fuga.

Drina Piccio

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