Giro. Giro d’Italia – Marc Madiot al top: “Stiamo distruggendo il ciclismo”

Il 13° passo di Giro d’Italia non abbiamo ancora finito di parlare… Vi ricordiamo che l’organizzazione ha modificato la tappa (su richiesta dei corridori) per evitare che i ciclisti percorrano una distanza troppo lunga in condizioni meteorologiche molto difficili. Come molti corridori degli anni ’80 e ’90 Marc MaddioAmministratore Delegato della Groupama FDJEra offeso da questa situazione. “Con il Giro commettiamo un altro errore. Il ciclismo è uno sport in cui ci spingiamo al limite delle nostre capacità. Stiamo distruggendo il nostro sport ripetendo azioni come quella di venerdì”.spiegato Madidio ai nostri colleghi da RMC. “Si perde traccia della storia del nostro sport, di quello che abbiamo sentito sulle leggende di Eddy Merckx, del coraggio di Luis Ocaña… Trovo difficile ritrovare le stesse cose negli ultimi anni. C’è”. Ancora corridori che si infortunano, che vanno oltre i propri limiti fisici, ma stiamo perdendo il lato storico del nostro sport. Andare in bicicletta è qualcosa che fai tu e che gli altri non possono fare”.

Cyrille Guimard, la stessa opinione di Marc Madiot?

“Il percorso non era troppo difficile! Dobbiamo fermare tutto questo!”

“Se il nostro sport ha una storia così, se ci sono persone ai lati della strada, è perché questi momenti sono esistiti. Al Giro il percorso non era troppo difficile! Dobbiamo fermare tutto questo”.ha detto il doppio vincitore di Parigi-RoubaiX. “Non dobbiamo essere ciclisti. Abbiamo il diritto di arrenderci. Quando Hinault vinse Liegi nel 1980, 20 corridori arrivarono. Abbiamo il diritto di soccombere alla fatica e al freddo. Ma noi no”. Rimaniamo più a lungo entro questi confini che rendono grande il nostro sport. Abbiamo uno sport fantastico che utilizza qualcosa che non possiamo trovare altrove e lo stiamo perdendo. Le persone vogliono capire qualcosa che non vedono da nessun’altra parte. Toglilo, diventi uno sport sanitario e metti giù il telo. Il messaggio è arrivato. In ogni caso, queste affermazioni non saranno di tuo gradimento Geraint Thomasche ha colto l’occasione per rivolgersi brevemente a tutti i corridori che dal 1980 al 1990 hanno espresso questa critica.

Casimiro Napolitani

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