Youtuber arrestato per aver ucciso un bambino durante una sfida virale

Il ventenne influencer italiano ha guidato una Lamborghini per completare la sfida rimanendo al volante ininterrottamente per 50 ore.

La Procura italiana ha decretato venerdì scorso gli arresti domiciliari dello YouTuber Matteo Di Pietro, accusato di omicidio per l’incidente stradale mortale costato la vita a un bambino di cinque anni, pochi giorni fa, durante la registrazione di una sfida per i social network.

Il giovane influencer, 20 anni, stava guidando una Lamborghini per le strade di Roma per accettare la sfida di rimanere al volante del veicolo ininterrottamente per 50 ore quando si è schiantato contro un’auto di famiglia nella quale si trovavano la madre del defunto e il defunto. In viaggio c’era anche la sorellina di tre anni, rimasta gravemente ferita nello scontro.

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Di Pietro era in viaggio con altri quattro giovani conosciuti sui social per registrare video a bordo delle loro auto di lusso per un gruppo YouTube, che conta 600mila iscritti e più di 152 milioni di visualizzazioni dal 2020.

Dopo l’incidente di mercoledì scorso, la Procura ha aperto un’inchiesta contro Di Pietro per omicidio e lesioni, mentre indaga su come è avvenuto l’incidente e a quale velocità si trovava il lussuoso Suv dello YouTuber, che circolava in una strada con limite di velocità di 30 km/h. h h, dettaglio dai media locali.

L’incidente è avvenuto su un’autostrada a doppio senso di marcia quando l’auto con i giovani è entrata nella corsia opposta, scontrandosi con il veicolo su cui viaggiava la famiglia, una piccola vettura della marca Smart.

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Il piccolo è morto poco dopo al pronto soccorso dell’Ospedale Grassi, dove è stato trasferito in ambulanza, mentre la madre e la sorella sono state ricoverate in prognosi riservata all’ospedale Sant’Eugenio.

La polizia italiana ha rapidamente sequestrato i telefoni dei giovani per analizzare il contenuto delle immagini registrate durante la sfida e chiarire le esatte circostanze dello scontro.

Sebbene i quattro passeggeri del Suv facciano parte dello stesso gruppo di YouTuber, per il momento l’accusa non li ritiene coinvolti nell’omicidio e li tratta come testimoni.

Drina Piccio

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