“Gigi Riva è morto, il calcio italiano piange la perdita di uno dei suoi campioni più amati” Una frase tratta dal comunicato della Federcalcio italiana (FIGC) che calza a pennello con l’amore che i transalpini provavano e provano tuttora per l’emblematico attaccante del Cagliari.
Gigi Riva, capocannoniere della Nazionale italiana con 35 reti, è morto questo lunedì all’età di 79 anni. Fu anche una leggenda del club sardo del Cagliari, con il quale giocò 315 partite nella stagione 1969-1970 e vinse lo scudetto, l’unico vinto dalla squadra rossoblù.
È anche il primo giocatore del Cagliari ad essere convocato in Nazionale, dove ha esordito a 20 anni. Fu uno dei protagonisti del trionfo agli Europei del 1968, dove segnò un gol decisivo nella finale contro la Jugoslavia. Fu anche autore di una doppietta che contribuì a forgiare la sua leggenda due anni dopo durante i Mondiali del Messico del 1970, segnando una doppietta nei quarti e un gol nei quarti. “Gioco del secolo” contro la Germania e portò l’Italia alla finale persa contro il Brasile.
Nel 2005 il Cagliari ritirò il “suo” numero 11 in onore del numero che indossava con gli altri Rossoblu.
Al termine della sua carriera da giocatore, ha deciso di intraprendere una nuova carriera: quella di allenatore. In particolare, tra il 1988 e il 2013 è stato “team manager” della Nazionale e ha preso parte a sei Campionati del Mondo, compreso il 2006, e cinque Campionati Europei. “Diventare una figura chiave nello spogliatoio e un riferimento prezioso per tanti giocatori” secondo le parole della FIGC.
Questa domenica è stato ricoverato all’ospedale di Cagliari dopo un incidente avvenuto nella sua abitazione. Ha dovuto subire un intervento al cuore. È morto questo lunedì all’età di 79 anni.
In sua memoria verrà osservato un minuto di silenzio prima delle partite di tutti i campionati che si disputeranno da domani fino al fine settimana.Lo afferma l’associazione italiana in un comunicato stampa.
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