Bimota, nota sia per le sue motociclette esotiche che per il suo rapporto turbolento con la solvibilità, è ancora una volta ad un passo dal precipizio.
La casa italiana ha mostrato il suo potenziale presentando una moto da corsa per il Campionato del Mondo Moto2. E non si è tirato indietro nemmeno nel modellismo, con nuove moto che ha presentato con motori Ducati e BMW.
Ora arriva la notizia del cambio di proprietà dell’azienda, che, a quanto pare, finirà nelle mani di un investitore svizzero.
Si prevede che la produzione rimarrà nello stabilimento di Rimini, mentre gli italiani affermano che rimarranno alla guida dell’azienda. Questi dimostrano che hanno trovato in Bimota un sostegno finanziario per rafforzare la liquidità e continuare il percorso.
Questo a quanto pare emerge dall’insolito comunicato stampa della società di qualche giorno fa:
“Rimini, 12 settembre 2013. Sono trascorsi 40 anni da quando il genio Massimo Tamburini fondò Bimota con i soci Bianchi e Morri (da qui la Bi-Mo-Ta).
Quarant’anni di successi e sconfitte, ma anche di perseveranza nel mantenere un sogno italiano nonostante le note difficoltà di fine secolo scorso.
Nel 2002, in mezzo a questa realtà travagliata, un “coraggioso” investitore milanese prese le redini dell’azienda, la rialzò dalle ceneri e le diede nuova vita. Una nuova vita segnata da tante vittorie e dallo sviluppo delle moto più moderne.
In occasione del suo 40° anniversario, Bimota fa ora un ulteriore passo avanti e cede il testimone al nuovo management per conto di un’azienda svizzera. Le decisioni restano in mano italiana e l’azienda è pronta a proseguire con grande entusiasmo il viaggio di Bimota nel tempo.
Bimota, con passaporto italiano, rimane un brillante cittadino di un Paese conosciuto e apprezzato per la sua passione e competenza nel settore motociclistico.
Tra pochi giorni verrà rilasciata una dichiarazione ufficiale per presentare il nuovo governo”.
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