Con l’Italia ancora attraccata per la prossima Coppa del Mondo, la Squadra Azzurra, sempre guidata da Roberto Mancini, deve curare i mali di una squadra in difficoltà nonostante il successo a Euro di meno di un anno fa.
Ringiovanire la difesa
Nel Paese dove la difesa è elevata ad arte, la politica delle grandi opere avviata da Roberto Mancini subirà un’evidente ricostruzione del settore della difesa, troppo debole in questi mesi.
Molti dirigenti stanno invecchiando e si stanno avvicinando al pensionamento: il leggendario difensore della Juventus Giorgio Chiellini, 37 anni, lascia il Piemonte per il ritiro anticipato a Los Angeles, MLS. Mentre il suo amico bianconero Leonardo Bonucci (35) stenta a ritrovare la solidità e la regolarità di una volta.
Non ci sono molte soluzioni oltre alla coppia torinese: Francesco Acerbi della Lazio Roma (34) e Rafael Toloi dell’Atalanta (31) non hanno il livello per essere il nuovo blocco della futura Italia. Le soluzioni secondarie sono tutt’altro che rassicuranti per Roberto Mancini, che ha bisogno di installare un’identità difensiva al Nazionalsocialismo.
La generazione 94/95, semifinalista agli Europei U21 2017, in cui Alessio Romagnoli (27) e poi Daniele Rugani (27) hanno fatto felici i giovani italiani, fatica a confermare il potenziale pronosticato ad inizio carriera.
rafforzare l’ambiente
Al centro del successo europeo dell’Italia, il centrocampo di Roberto Mancini è probabilmente una delle poche aree che non richiede grandi cambiamenti. Il tridente Marco Verratti – Nicolo Barella – Jorginho, a cui si aggiunge Manuel Locatelli, sembra rappresentare il fulcro del presente italiano, ma anche la base del futuro dell’Italia Piazza Azzurra.
Versatilità, complementarietà, profondità, pulizia… La ricetta è classica, padroneggiata e conosciuta. In questo mezzo non manca quasi nessun ingrediente per prestazioni di alto livello. Aggiungi a questo trio di attaccanti prolifici ed efficienti, oltre a una difesa rassicurante sui rilanci, e l’Italia troverà il suo calcio romantico unico come è stato invidiato.
Nei prossimi mesi potranno entrare a far parte di questi circoli anche alcuni giovani: Sandro Tonali (22 anni), Samuele Ricci (20 anni), Nicolò Rovella (20 anni) ed Edoardo Bove (20 anni).
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Trova il pezzo offensivo
Da quasi dieci anni è l’eterno cantiere d’Italia. Quando la maggior parte degli attaccanti italiani scelti da Mancini hanno vissuto stagioni solide nei rispettivi club in Serie A, faticano a tradurre quell’efficienza nella maglia della squadra Nazionalsocialismo.
Al centro dell’attenzione l’attaccante della Lazio Ciro Immobile, che non ha mai saputo mantenere lo stesso livello di produttività con l’Italia nonostante abbia segnato 104 gol con la Lazio nelle ultime tre stagioni.
Stessa osservazione per il torinese Andrea Belotti, che non sfrutta le occasioni di Mancini per rubare la cattedra titolare, Immobile, suo amico ed ex compagno di squadra. Né il Gallo ha segnato almeno 13 gol in campionato in sei delle ultime sette stagioni sul suo conteggio personale. Qui mancano regolarità, leadership ed efficienza Nazionalsocialismo.
giovani al potere?
Per la zona d’attacco, l’Italia spera molto in Gianluca Scamacca (23), autore di una brillante stagione in maglia verde del Sassuolo con 16 reti realizzate. Attaccante alto 1,96 metri, è una delle priorità estive dell’Inter.
Tra i giovani e affascinanti attaccanti che Mancini segue da vicino c’è anche il suo compagno di squadra Giacomo Raspadori (22 anni / Sassuolo), dieci gol in questa stagione in Serie A, insieme a Sebastiano Esposito (19 anni / Basilea) ed Emanuel Vignato (21 anni / Bologna ), Lorenzo Lucca (21 anni/Pisa), Lorenzo Colombo (20 anni/Milan), Eddie Salcedo (20 anni/Inter) e Roberto Piccoli (21 anni/Atalanta).
In fase difensiva, una buona ondata di giovani difensori può essere una vera speranza per Roberto Mancini: Lorenzo Pirola (20 anni / Inter), Matteo Lovato (22 anni / Atalanta), Andrea Carboni (21 anni / Cagliari) e Giorgio Scalvini (18 /Atalanta) . Queste pepite difensive sono già integrate in un sistema collettivo all’interno delle grandi squadre di Serie A o Serie B.
Il volto di questa ripresa difensiva è Alessandro Bastoni, 23 anni, che continua a crescere nella rotazione di Simone Inzaghi all’Inter. Al punto da incarnare uno dei forti legami di nerazzurri. E se le soluzioni risiedono nei centri di formazione italiani, che, nonostante le loro carenze, producono solidi calciatori collettivi?
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