Consenti alle aziende di pagare temporaneamente in rubli

Le compagnie energetiche europee dovrebbero essere in grado di accettare temporaneamente la richiesta della Russia di pagare il gas in rubli, ha affermato il ministro della sicurezza energetica italiano Roberto Chingolani.

“Penso che sarebbe positivo se le aziende potessero pagare il gas in rubli almeno nei prossimi mesi, anche se sono consapevole del quadro giuridico e delle implicazioni di tale decisione”, ha affermato Chingolani.

Ha aggiunto che vorrebbe sentire una dichiarazione rapida e molto chiara dalla Commissione europea secondo cui le aziende europee possono pagare in rubli per il momento. Secondo lui, il governo italiano è pronto a elaborare un piano per fermare nel frattempo l’approvvigionamento di gas russo adottando misure di risparmio energetico.

La Russia richiede che tutti gli acquirenti di gas dell’Unione Europea aprano conti speciali con Gazprombank, a cui effettueranno pagamenti in euro o dollari, e quindi questi fondi verrebbero convertiti in rubli.

È contestato che la Russia ritenga che il pagamento non sia completo fino a quando il denaro non viene trasferito in rubli, e solo allora conferma che gli obblighi sono stati risolti, mentre la Commissione europea insiste sul fatto che l’obbligo è stato adempiuto non appena vengono pagati euro o dollari . Chingolani afferma che potrebbero volerci mesi prima che si vedano le ramificazioni legali complete, durante i quali le compagnie energetiche sarebbero ammanettate.

“Penso che le aziende non possano rischiare di essere accusate di violare le sanzioni perché hanno pagato il gas, ma d’altra parte non possono rischiare di non pagare in rubli e rimanere senza gas”, ha detto Chingolani prima della riunione dei ministri dell’Energia di oggi a Bruxelles. Ha avvertito che le aziende europee hanno contratti a lungo termine per l’acquisto di gas e che il prezzo della loro risoluzione sarebbe estremamente alto.

A causa della completa incertezza attualmente prevalente, Chingolini ha affermato che il suo ministero sta preparando un piano di emergenza nel caso in cui la Russia sospenda le forniture di gas all’Italia, che copre il 40% del suo fabbisogno energetico di circa 29 miliardi di metri cubi all’anno.

Una delle prime misure sarà quella di raccomandare alle famiglie di non utilizzare l’aria condizionata durante l’estate, cosa che secondo Chingolani è rispettata visto il notevole aumento dei prezzi.

Le misure che stiamo considerando ora non sono draconiane e, se saremo costretti a introdurle, spero che non sia necessario, ha detto Chingolani.

Giacinto Udinesi

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