Sono passati poco più di due mesi da quell’intervista sulla calda Place de la Nation di Saint-Yrieix-la-Perche a questa conferenza stampa organizzata all’inizio di questa settimana al CNR di Marcoussis. Due mesi in cui Lina Queyroi è diventata una giocatrice della nazionale e soprattutto è entrata a far parte della lista dei 32 giocatori selezionati per la Coppa del Mondo in Nuova Zelanda. Un nuovo status nella carriera del giocatore che non ha cambiato il cuore della giovane donna.
La debuttante dell’Alta Viennese si muove al fianco di Safi N’diaye, che è sull’orlo della sua terza apparizione in Coppa del Mondo dalla cima delle sue 86 selezioni. Con innocenza, ma anche con quella determinazione che lo guida ogni giorno.
“Orgoglio e sollievo”
“Sorpresa,” Lina Queyroi ha ammesso di essere rimasta sorpresa quando è stata chiamata al corso di preparazione. Era ancora sorpresa giorni dopo l’annuncio della lista, che aveva preso la sua convocazione come una “ricompensa” per aver terminato la stagione al Blagnac e “un’opportunità da afferrare”.
“Non me lo aspettavo affatto”, ammette il nativo di Limoges. È un orgoglio far parte dei Trentadue. Ci siamo allenati per questo per oltre un mese. È un sollievo e una gioia”.
A 21 anni, il primo tempo non si lascia sfuggire l’occasione. Una seconda fortuna per il figlio di Jumilhac-le-Grand dopo le prime due selezioni contro l’Italia in una partita di pre-stagione, prima da sostituto poi da titolare. “Rimane misto, lei taglia. Sapere che faremo la nostra prima scelta ci rende molto orgogliosi e non vediamo l’ora di giocare. Dopo di che non abbiamo una grande partita in campo, perdiamo in Italia, questo ha cambiato la situazione. Da parte mia, ero ben circondato da un gruppo che sa calmare i giovani. Avevamo fiducia in noi stessi, potevo entrare in gioco gratis e dire a me stesso che era il primo gioco, che dovevamo dare tutto come sempre, che era un gioco tra tanti altri. A quel livello, l’ho vissuta abbastanza bene”.
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Haute Vienne in vigore
Il primo tempo può contare sui dirigenti al suo posto, Caroline Drouin e Jessy Trémoulière, per perfezionare la sua integrazione e padronanza del progetto di gioco: “Sono esperti. Mi aiutano, cerco di ascoltare il più possibile per essere il migliore in campo. È un lavoro a tre, dice il Blagnacaise. Parliamo molto anche con i nove. La condivisione è importante per eseguire il gioco.
Lina Queyroi è stata anche agganciata contro l’Italia con Pauline Bourdon. Con Agathe Sochat come capitano. Haute-Vienne entrerà in vigore in Nuova Zelanda, dove a fine settimana sono arrivati i Bleues. Testa piena di sogni. Lina Queyroi non è una sorpresa.
Jean Francois Darthoux
Twitter: @Jfdarthoux
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