Via Milano. Protić: la Serbia ha sprecato la sua occasione schierandosi con la Russia – Politika

Lo storico ed ex ambasciatore serbo negli Stati Uniti Milan St. Protic ha affermato oggi che non abbiamo sentito nulla di nuovo dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, né dal presidente serbo Aleksandar Vučić.

Protić si è detto scettico sul fatto che la Serbia si unisca alle sanzioni della Russia, che Solz ha fortemente chiesto oggi.

“Mi sembra che la politica serba rimarrà reattiva come lo è stata finora e che questa tendenza, iniziata molto tempo fa, di non prendere decisioni ma di rimanere così nel limbo, nello spazio aereo o nello spazio senz’aria, continuerà invece tra l’uno e l’altro centro di potere in Europa”, ha detto Protic alla televisione Insider.

Commentando la dichiarazione del cancelliere tedesco Olaf Scholz secondo cui Serbia e Kosovo dovrebbero concludere un accordo di riconoscimento reciproco e che senza tale accordo non possono diventare membri dell’Unione Europea, Protić ha sottolineato che questo messaggio è stato chiaro dal 2008, quando “la maggior parte del mondo ha riconosciuto indipendenza”.

“Non era chiaro solo a coloro che non volevano che fosse chiaro a loro”. “In quale forma diplomatica si dirà è una questione secondaria”, ha detto Protić.

Come ha detto, ora era più aperto perché era stato detto a Pristina, ma non era stato ripetuto con quelle parole a Belgrado, e Scholz si era guardato bene dal ripeterlo anche quando ha risposto alle domande del giornalista, perché “politici esperti tenere conto di ciò che dicono in quale ambiente, soprattutto quando arrivano in una parte del mondo così arretrata”.

Ha anche fatto riferimento alla visita annunciata e poi impedita del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e ha sottolineato che la Serbia non avrebbe dovuto mettersi nella posizione di invitare qualcuno di propria iniziativa per una visita ufficiale.

“Il mancato arrivo di Lavrov a Belgrado è stato inteso a Mosca come un colpo alla dignità e all’orgoglio di Mosca. Perché è stato dimostrato al mondo intero che quando l’UE e la NATO lo vogliono, possono impedire a chiunque provenga dalla Russia di spostarsi ovunque a ovest oa sud “, ha detto Protić e ha aggiunto che invitare il ministro degli Esteri serbo a venire a Mosca è una sorta di invito a inchinarsi e “mostrare la condiscendenza della Serbia a Mosca”.

Protić è del parere che schierandosi con la Russia, la Serbia “ha giocato la sua fortuna”, oltre a unirsi alla Russia con sanzioni, se dovesse accadere, sarebbe “con la forza” e che si può vedere che la Serbia non vuole sinceramente “appartenere alla civiltà occidentale”.

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Arduino Genovese

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