Accordo sull’immigrazione tra Francia e Regno Unito

La Francia ha esortato Bruxelles a intervenire nella controversia in corso con la vicina Italia sulle sue politiche migratorie, in particolare in relazione alle navi di soccorso umanitario.

Lunghe file si sono formate al confine franco-italiano domenica dopo che Parigi ha deciso di rafforzare i controlli alle frontiere in rappresaglia per il rifiuto dell’Italia di consentire l’attracco di una nave di soccorso.

Il motivo dell’Ocean Viking, che è stato in mare per quasi tre settimane e alla fine non è stato accolto con grande entusiasmo nella città portuale francese di Tolone.

Il nuovo governo italiano di estrema destra, guidato dal primo ministro Giorgia Meloni, ha promesso che l’Italia non sarà più il principale porto di ingresso per i migranti in partenza dalla Libia sulle imbarcazioni di contrabbando.

Tuttavia, la Francia sta reagendo e il portavoce del governo Olivier Veran ha commentato: “L’Italia non sta onorando un impegno fondamentale per il meccanismo europeo di solidarietà. Dopodiché, non risponderemo neppure del nostro contributo a lui, che è stato quello di accogliere nel nostro Paese i 3.000 immigrati che attualmente si trovano sul suolo italiano”.

Nel frattempo, lunedì mattina, la Francia ha firmato un accordo storico con la Gran Bretagna per affrontare la crisi delle piccole imbarcazioni mentre la pressione aumenta sulla Gran Bretagna con oltre 40.000 traversate della Manica finora quest’anno.

L’accordo include anche un aumento dei pagamenti annuali dalla Gran Bretagna alla Francia da circa 60 milioni di sterline a 70 milioni di sterline. Ciò contribuirà a rafforzare i pattugliamenti costieri e fornirà nuovi mezzi tecnologici per rilevare le navi prima che salgano, mentre si prevede che per la prima volta i funzionari britannici potranno stabilirsi e prendere parte alle operazioni sul suolo francese.

Giacinta Lettiere

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