La storia medievale rivive nel più recente titolo dello scrittore e storico italiano Alessandro Barbero, “Guerre benedette, crociate e jihad”, un libro con il quale l’autore cerca di introdurre il lettore ad alcuni degli aspetti meno conosciuti di un’epoca su cui molto è stato scritto e che abbraccia diversi secoli. Barbero cerca di demistificare questo periodo storico vissuto come oscuro o come una battuta d’arresto nell’evoluzione sociale per la natura bellicosa dei suoi passaggi. L’autore descrive le crociate, ma includendo lo sguardo dell’alterità, quello dei musulmani e degli orientali, che raccontano il passaggio dei barbari cristiani sul loro territorio.
Il libro “Guerre benedette, Crociate e Jihad”, da lui curato CFE (Fondo de Cultura Económica), è un testo in cui Barbero, a partire dalla sua esperienza di professore e di storico, cerca di andare oltre i concetti di guerra considerati dalle religioni, specialmente quelle fondate sul cristianesimo degli XI secolo sì XIIIche nei loro tentativi di fermare ed evitare il confronto a tutti i costi, hanno finito per stabilire le chiamate guerre santeun’ironia che alimenta questa storia.
Nelle quasi cento pagine che compongono questa raccolta di racconti, l’autore cerca di spiegare le Crociate, partendo dalle ragioni religiose ed economiche che le provocarono e le videro nascere, e traccia, allo stesso tempo, un parallelo tra il discorso che giustificava la sua convalida e le attuali scoperte accademiche e sociali su eventi che sembravano gloriosi a quel tempo e che oggi hanno una nuova interpretazione; eroi, assassini e criminali dalla conquista di Gerusalemme.
“Oggi leggiamo le cronache del tempo e apprendiamo che i crociati presero Gerusalemme e uccisero tutta la sua popolazione e che entrarono nelle moschee con i loro cavalli, che avevano versato sangue sulle gambe; È molto difficile considerare questi personaggi che hanno i loro monumenti nelle piazze e nelle città europee, come il Re Riccardo Cuor di Leone O Goffredo de Bollon; Trovo lontano considerare questi personaggi come eroi, ma c’è ancora la tentazione di dire che questi sono crimini da una pagina oscura o nera della storia umana, c’è un pericolo in questo, perché ci vuole prima capire il pensiero del passato ,” Lui ha spiegato Alessandro Barbero durante la presentazione del suo libro al FILZócalo 2022.
Nel libro, lo scrittore italiano dedica un intero capitolo a Anna CommenaPrincipessa bizantina e figlia dell’imperatore Alejo Commena; una donna che visse il passaggio della prima crociata e che fu testimone del potere e della barbarie dei capi guerrieri dell’Occidente, che decisero di rimanere in costantinopoli in viaggio verso la terra santa, evento storico avvenuto tra l’XI e il XII secolo, in cui visse la principessa; include anche frammenti di Corano in cui si parla jihadha proclamato “lotta nel nome di Dio”.
“È interessante che per la prima volta ci sia una donna che ci racconta il suo tempo, la cosa più interessante per lo storico del Medioevo è che normalmente questo tempo lo conoscevamo grazie agli scrittori. Ci sono cronisti del tempo di la crociata che raccontano questa epopea nei loro occhi, con i loro valori e le loro parole, e Anna è unica, ma molto, diversa, leggeva libri che nessun occidentale leggeva ai suoi tempi, leggeva Omero sì Euripide” dichiarato Alessandro Barbero in intervista con La cronaca.
Alessandro Barberoin “Guerre benedette, crociate e jihad”, invita il lettore a non esprimere giudizi di valore ea togliere le prospettive del nostro tempo, per comprendere un passaggio storico pieno di eroi quanto di sangue; principi, cavalieri e sacerdoti che hanno partecipato ai movimenti e con i quali ora cercano di chiarire l’ideologia di quei tempi remoti; a Parrucchierenon gli è estraneo basare i suoi scritti su fatti o personaggi storici, dal momento che ha pubblicato in precedenza “Dante”, “La battaglia: storia di Waterloo”, “Giornata dei barbari” sì “Lepanto”tra gli altri.
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