Allenatore di calcio accusato di razzismo in Italia

ROMA, ITALIA (27 LUGLIO 2014).- Un importante candidato alla presidenza della Federcalcio italiana si trova ad affrontare aspre critiche dopo aver fatto un commento razzista.

Il presidente delle leghe dilettantistiche, Carlo Tavecchio, ha scatenato venerdì le polemiche facendo riferimento alla presenza di calciatori stranieri in Italia.

“In Inghilterra scelgono i giocatori in base al loro professionismo, mentre noi diciamo che ‘Opti Poba’ è qui, mangiava banane e ora parte dalla Lazio e va tutto bene”, ha detto Tavecchio usando un nome e una situazione ipotetici.

Tavecchio si è scusato e ha detto di non essere razzista, ma le associazioni dei giocatori e degli allenatori hanno espresso il loro disappunto.

La Gazzetta dello Sport ha pubblicato domenica un editoriale chiedendo le dimissioni di Tavecchio, 71 anni.

L’unico altro candidato alle elezioni dell’11 agosto è l’ex giocatore del Milan e attuale vicepresidente della federazione, Demetrio Albertini.

L’ex presidente della federazione Giancarlo Abete si è dimesso subito dopo, così come l’allenatore della Nazionale Cesare Prandelli.
Italia è stato eliminato dalla Coppa del Mondo in Brasile al primo turno il mese scorso.

Il voto è considerato fondamentale per il futuro del calcio italiano, alle prese con numerosi problemi come il calo delle presenze, il degrado degli stadi, la violenza dei tifosi e il razzismo, oltre alle rapide eliminazioni della squadra durante gli ultimi due Mondiali.

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Drina Piccio

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