Amazon: mette in discussione le regole digitali dell’Unione europea – Economic Post

Amazon è la prima azienda statunitense a parlare direttamente contro la proposta di legislazione dell’Unione Europea per frenare la grande tecnologia, sostenendo che la legge li prende di mira ingiustamente.

In sostanza, la proposta di normativa europea mira a costringere le Big Tech a “monitorare” i contenuti pubblicati online tramite le loro piattaforme.

L’accordo sulla condivisione dei dati UE-USA è stato “completato”.

Il colosso tecnologico con sede a Seattle ha presentato oggi una richiesta al tribunale del Lussemburgo per revocare la sua classificazione come “piattaforma online molto grande” ai sensi della legge europea sui servizi digitali. Questa designazione impone ulteriori obblighi per combattere l’incitamento all’odio e la disinformazione online.

Secondo il Financial Times, la mossa di Amazon sarà seguita da altre 18 società, tra cui Twitter e TikTok, che secondo l’UE rientrano nell’ambito di applicazione della legge.

Il mese scorso, la tedesca Zalando, il più grande rivenditore online d’Europa, è diventata la prima azienda a intraprendere un’azione legale per aver violato la legge.

Il Digital Services Act mira a prendere di mira intermediari come Zalando in modo che le autorità di regolamentazione possano verificare meglio la sicurezza e l’autenticità dei prodotti venduti online.

La posizione di Amazon

Secondo la causa di Amazon, “il DSA è stato progettato per affrontare i rischi sistemici posti dalle grandi società di distribuzione vocale e di informazioni basate sulla pubblicità. Amazon non corrisponde a questa descrizione di “piattaforma online molto grande” ai sensi del DSA e pertanto non dovrebbe essere classificata come tale”.

L’azienda americana ha anche affermato che la maggior parte delle sue vendite proviene dalla vendita al dettaglio. L’inclusione nell’elenco mirato dalla Commissione europea significherebbe che sarebbe “ingiustamente individuata e costretta a rispettare obblighi amministrativi onerosi che non avvantaggiano i consumatori dell’UE”.

Inoltre, Amazon afferma che il suo negozio online offre beni in vendita agli utenti e non diffonde contenuti, cioè non disinformati, funzione che la proposta di legge europea mira a realizzare.

La legge entra in vigore il 25 agosto e fa parte della revisione delle regole digitali dell’Unione europea. Stabilisce nuovi standard per affrontare l’incitamento all’odio, la disinformazione e il falso online, a cui devono attenersi tutte le principali piattaforme digitali.

La Commissione europea non ha commentato l’appello di Amazon.

Giacinta Lettiere

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